L'amicizia proverbiale tra Lelio e Scipione - Versione di Cicerone

L'amicizia proverbiale tra Lelio e Scipione
Versione latino Cicerone libro Test di latino

De ipsius Laeli et Scipionis ingenio quamquam ea est fama, ut plurimum tribuatur ambobus, dicendi tamen laus est in Laelio inlustrior....

Per ciò che riguarda l'ingegno di Lelio e di Scipione, sebbene tale ne sia la fama, che ambedue godo no di un altissimo apprezzamento, nell'eloquenza è tuttavia più insigne la reputazione di Lelio.

Eppure l'orazione di Lelio sui collegi non è migliore di una qualsiasi tra le molte di Scipione; non perché vi sia qualcosa di più gradevole di quel celebre discorso di Lelio, o perché della religione si possa parlare in termini più augusti; tuttavia egli è molto più vetusto e ruvido di Scipione; e, poiché nell'eloquenza le inclinazioni sono varie, a me pare che Lelio si compiaccia maggiormente di una maniera antiquata, e che volentieri faccia anche ricorso a vocaboli notevolmente più arcaici.

Ma è costume della gente di non voler riconoscere, a una medesima persona, l'eccellenza in più campi. Come infatti nessuno può pretendere di accostarsi all'Africano per gloria di imprese belliche, nelle quali pure sappiamo che Lelio si distinse egregiamente nella guerra contro Viriato; così, per ciò che riguarda l'ingegno, la cultura letteraria, l'eloquenza, e infine la sapienza, sebbene ad ambedue si attribuisca una posizione di primo piano, il primato tra i due lo si assegna volentieri a Lelio.

E a me pare che un tal mo do di valutare non fosse proprio solo del giudizio degli altri, ma derivasse anche da una loro reciproca concessione.

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