Il tempio di Zeus Olimpio ad Agrigento - versione greco
Ἥτε γὰρ τῶν ἱερῶν κατασκευὴ καὶ μάλιστα ὁ τοῦ Διὸς νεὼς ἐμφαίνει τὴν μεγαλοπρέπειαν τῶν τότε ἀνθρώπων· τῶν μὲν οὖν ἄλλων ἱερῶν τὰ μὲν...
Infatti quello di Giove fra i templi mostra la magnificenza degli uomini di quella età. Gli altri edifici sacri sono stati o bruciati o demoliti internamente nelle frequenti espugnazioni che la città ha sofferte, e la guerra impedì che si facesse la copertura all'Olimpo che mancava ormai solo di essere terminato:
né da quel tempo in poi, essendo stata diroccata la città, gli agrigentini poterono mai più terminarlo. Ed è certamente il più grande fra quanti ci siano in Sicilia per la grandezza del fabbricato ed è degno di essere paragonato a tutti quelli che possono vedersi in altri paesi.
Infatti quantunque non sia stato portato a termine in tutte le sue parti, si vede apertamente anche oggi quale ne fosse il primo getto. Rispetto a che esso ha questo di singolare, che mentre altrove i templi di taluni si chiudono come miraglie e da altri si fanno sostenere con due colonne esso partecipa dell'uno e dell'altro genere di costruzione, infatti insieme alle muraglie si alzano al di fuori colonne rotonde e al di dentro quadrate, ed il circuito delle colonne al di fuori ha venti piedi ed esse hanno scalanature così ampie che può starvi dentro il corpo di un uomo, nell'interno poi lo stesso circuito ha 12 piedi
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