Diogene Laerzio, Vita dei filosofi, Socrate 5.40

ὁ δ᾽ οὖν φιλόσοφος, Λυσίου γράψαντος ἀπολογίαν αὐτῷ, διαναγνοὺς ἔφη, "καλὸς μὲν ὁ λόγος, ὦ Λυσία, οὐ μὴν ἁρμόττων γ᾽ ἐμοί." δηλαδὴ γὰρ ἦν τὸ πλέον δικανικὸς ἢ ἐμφιλόσοφος....

Dunque il filosofo, dopo aver giudicato (particip.aor.διαναγιγνώσκω) la difesa di Lisia che aveva scritta (part.aor.γράφω) per lui, esclamò: "Bello il discorso, o Lisia; tuttavia non mi si addice (part.presente ἁρμόζω)". Infatti senza alcun dubbio era più esperto nel diritto che più che filosofico, dicendogli Lisia (genitivo assoluto)...(CONTINUA)

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