Ritratto di Diogene di Sinope il cinico
Ονειδιζομενος ποτε Διογενης οτι εν αγορα εφαγεν, "εν αγορα γαρ" εφη, "και επεινησα" Αριστωντι αυτω εν αγορα περισταντες συνεχες ελεγον τινες, "κυον"· ο δε, υμεις, ειπεν ....... Τους μεν διδοντας σαινων, τους δε μη διδοντας υλακτων, τους δε πονηρους δακνων".
Una volta essendo Diogene deriso perché mangiava in piazza, diceva "infatti ho avuto fame anche in piazza,". A lui che pranzava in piazza alcuni che gli stavano continuamente intorno dissero "cane"; allora lui disse:
"voi siete dei cani che standomi intorno mi vedete mangiare". Quando usciva dal bagno a chi gli chiedeva se molti uomini si lavavano, egli riferiva di no; ma a chi gli chiedeva se c'era molta folla, egli rispondeva di sì. Avendo Platone definito "L'uomo è un animale bipede, senza penne" e essendone stimato, egli, dopo aver spennato un gallo, lo portò nella sua scuola e disse:
"questo è l'uomo di Platone". Quando gli fu domandato di quale specie di cane fosse, disse, "Se sono affamato (sono un) maltese, se sono sazio (sono un) molosso, di quelli che la maggior parte pur lodando non osano per la fatica uscire con loro a caccia; allo stesso modo neppure voi potete vivere con me a causa della paura dei dolori". Quando un giorno Alessandro si presentò e disse:
"Io sono il Gran Re Alessandro", disse: "Ed io sono Diogene il cane". Quando gli fu domandato cosa facesse per essere chiamato cane, egli affermò, "Faccio festa a coloro che danno, abbaio a coloro che non danno, mordo i cattivi".
Note: φημί= verbo attiva imperfetto indicativo singolare terza φημί verbo attiva imperfetto indicativo singolare terza
επεινησα = πεινάω verbo attiva aoristo indicativo singolare prima
Verbi: ονειδίζω, εσθιω, φημι, πειναω, αρισταω, περιιστημι, λεγω, ειμι, οραω, εξιημι, πυνθανομαι, λουω, αρνεομαι, ομολογεω, οριζω, ευδοκιμεω, τιλλω, εισφερω, ερωταω, πειναω, χορταζω, επαινεω, τολμαω, συνεξιημι, δυναμαι, συμβιοω, εφιστημι, λεγω, ποιεω, καλεω, δίδωμι, σαινω, υλακτεω, δακνω
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