Epicuro riporta la filosofia allo stretto rapporto che vi è tra esperienza e filosofia, vita azione e pensiero.
"Non fingere di filosofare, ma filosofare davvero bisogna, non abbiamo infatti bisogno di apparire sani, ma di esserlo davvero".(Epicuro)
La sua è una filosofia che vuole curare l'anima e rendere l'uomo libero dagli affanni del potere, per riuscire a vivere nell'oggi il piacere più grande, ovvero la quiete interiore, la gioia interiore.
"E' vuoto il discorso di quel filosofo che non riesca a guarire alcuna passione dell'uomo: come non abbiamo alcun bisogno della medicina se essa non riesce ad espellere dal nostro corpo le malattie, così non abbiamo alcuna utilità della filosofia se essa non serve a scacciare le passioni dell'anima". (Epicuro)
Povertà di desideri, di piaceri da assecondare affannandoci a ricercare un eterno che solo l'imperturbabile dentro di noi può farci sperimentare; è il suggerimento che possiamo prendere da Epicuro, e farci fecondare da questa visione che tanto si allontana dal bisogno che tutti viviamo di fagocitarci del di più per potere essere felici.
Epicuro parla a tutti gli uomini, al di là del ruolo pubblico che ciascuno ha nella propria vita, egl indaga e si rivolge a ciascuno di noi per quello che siamo nella nostra nudità dai ruoli, dalle maschere sociali.
L'essenzialismo di questo "monaco laico" dell'antica Grecia, ci riporta a quello che è davvero importante alla fine aver vissuto, nella propria vita: una vita felice, governata dalla saggezza, capace di non fuggire all'oggi solo in vista di un domani incerto, più consapevoli del bene che del male, più forti nella vita che nella paura della morte, autenticamente in pace nel nostro spirito.