L'autore si riferisce all'organizzazione e alla sequenza dei movimenti celesti, ossia ai movimenti degli astri e dei pianeti nel cielo. Secondo Marsilio Ficino, i movimenti del cielo producono varie conseguenze o effetti. Non viene specificato nel testo quali siano queste produzioni specifiche.
L'espressione "dal momento che egli stesso li crea, di altra materia certamente, ma tuttavia identici quanto all'ordinamento" indica che l'autore suggerisce che l'uomo, se avesse a disposizione gli strumenti e la materia celeste, sarebbe in grado di creare nuovi cieli. Tuttavia, l'autore sottolinea che questi nuovi cieli sarebbero fatti di una materia diversa da quella originale, ma sarebbero comunque identici nella loro organizzazione o ordinamento. La tesi di fondo sostenuta nel testo è che l'uomo possiede una comprensione dell'ordine dei movimenti celesti, che gli permette di essere simile al creatore dei cieli. L'autore sostiene che se l'uomo avesse gli strumenti e la materia necessari, sarebbe in grado di creare nuovi cieli seguendo lo stesso ordine dei movimenti celesti. In sostanza, si sostiene che l'uomo condivida una sorta di ingegno creativo con il creatore dei cieli.