Il paesaggio
Come visto, "Quel ramo del lago di Como", permette al lettore di situare geograficamente la vicenda narrativa con estrema precisione, essendo altrettanto precisa la descrizione dei luoghi. Il tipo di descrizione qui usato da Manzoni è di tipo "cinematografico", ovvero si parte da una visione allargata per poi concentrarsi sul particolare (le strade, le viottole). Dal generale al particolare.
Questo stratagemma è assai efficace in quanto fornisce informazioni ed è esauriente senza mai essere banale, senza comporre unnoioso trattato di geografia in miniatura.
Don Abbondio
viene descritto mentre sta camminando bel bello lungo le strade del paese tenendo in mano il breviario. Una camminata quasi svogliata e lenta intervallata da qualche calcetto ai ciottoli che gli davano fastidio (tutto viene descritto attraverso una focalizzazione esterna). Quando la focalizzazione si fa interna, il narratore arricchisce il ritratto di don Abbondio, riferendo il suo sistema di vita, le sue opinioni e il suo comportamento. L'aspettp di don Abbondio nasce dal contrasto tra la realtà degli impicci, spesso di poca consistenza, e la gravità che egli vi attribuisce; tra gli obblighi del suo ministero che lo richiamano alla stretta osservanza dei suoi doveri, e gli impulsi della sua conservazione; tra la faciloneria con cui ricorre agli espedienti più meschini, per cavarsi d'impaccio senza suo danno, e la supina acquiescenza a cui s'abbandona. Comunque il Manzoni nel curato ci ha messso innanzi un carattere che si mantiene sempre uguale, non un vile buffone, né gli ha attribuito parole e atti burleschi o men che convenienti, tanto meno poi ha disonorato l'abito ecclesiastico.