passo originale di Cassio Dione
Ma c'era un buon numero di soldati e di gladiatori, in casa e fuori, di giorno e di notte,
notte, Geta custodiva, persuase Antonino alla madre che l'uno e I'altro soli nella camera nuziale chiamare facesse (i), affine di riconciliarli. Alla quale proposta Geta ponendo fidanza , entra con Antonino. Poiché dentro furono , ceco ascendono insieme alcuni centurioni , disposti da prima da Antonino , e Geta all' istante che veduti avendo gli assassini, rifuggito si erano presso la madre . pendente dal di lei collo , e aderendo al di lei petto e al di lei seno . Uccidono , mentre egli intanto con lamentevole voce gridava : "Madre , madre , genitrice , genitrice, assistimi, sono assassinato !" La madre dunque ingannata vide il figliuolo nefandamente nel suo seno trucidato , e l'eccidio suo in qualche modo risentì nelle, viscere che partorito Io avevano. Infatti talmente fu bagnata dal sangue del figliuolo , che della ferita da essa ricevuta in una mano non faceva alcun conto. Né però fu ad essa lecito il lamentarsi di quel fatto, e il piangere il figliuolo , sebbene da immatura e tristissima morte estinto , (infatti era giunto era appena all' età dì ventanni e nove mesi, ma non altrìmenti che se in grandissima felicità si trovasse, costretta fu a rallegrarsi e a ridere ; tanto diligentemente osservavansi tutte le di lei parole, e gli atti, e il colore perfino del viso (a). A questa sola adunque , benché Augusta fosse , e moglie di un imperatore, e madre d'imperatori, non fu permesso né pure in privato il piangere un fatto acerbissimo.