Dopo aver saccheggiato a Locri il tempio di Proserpina, il tiranno Dionisio faceva vela a Siracusa;
e costui, [...]. Insomma né Giove Olimpio colpì costui con un fulmine né Esculapio lo uccise con una misera e lunga malattia, e, morto nel suo letto, fu depositato sul rogo e trasmise al figlio quel potere che egli stesso aveva ottenuto con la malvagità.
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