Quell'inverno accadde, cha ai Tarantini, che si trovavano in Italia venne dichiara guerra, poiché avevano fatto torto agli ambasciatori dei Romani. Chiamarono in aiuto quel famoso Pirro, re dell'Epiro il quale traeva origine dalla stirpe di Achille. Egli presto arrivò in Italia con l'esercito, e allora, per la prima volta, i Romani si scontrarono con un nemico d'oltremare. Il Senato decretò che il console Publio Valerio Levino fosse inviato contro di lui e quello che, dopo aver catturato gli esploratori di Pirro in un'imboscata ordinò che loro fossero condotti attraverso l'accampamento e poi liberati, affinché riferissero a Pirro ciò che i Romani facevano. Ingaggiato il combattimento (abl ass), Pirro, quando ormai fuggiva, vinse con l'aiuto degli elefanti, che i Romani temettero. Levino fuggì durante la notte. Ma Pirro, pur avendo catturato molti Romani, trattò i prigionieri con il massimo onore e seppellì i caduti.
Illo hieme accidit ut Tarentinis, qui in Italia erant, bella indicerentur quia Romanorum
consulibus iniuriam fecerant. Illi Pyrrhum, Epiri regem, qui originem trahebat ex genere
Achillis, contra Romanos in auxilium poposcerunt. Is mox magno cum exercitu ad Italiam
venit, tumque primum Romani cum transmarino hoste conflixerunt. Patres sanxerunt contra eum consul P. Valerium Laevinum missum iri et ille qui, cum exploratores Pyrrhi insidiis cepisset, iussit eos per castra duci et inde dimitti, ut renuntiarent Pyrrho quae a Romanis agebantur. Commisso proelio, Pyrrhus, cum iam fugeret, elephantorum auxilio vicit, quos Romani expaverunt. Laevinus per noctem fugit sed Pyrrhus, cum Romanos multos ceperit, captivos summo honore tractavit et occisos sepelivit.