Opere instituto fit equestre proelium in ea planitie, quam intermissam collibus tria milia passuum in longitudinem patere supra demonstravimus. Summa vi ab utrisque contenditur. Laborantibus nostris Caesar Germanos submittit legionesque pro castris constituit, ne qua subito inruptio ab hostium peditatu fiat. Praesidio legionum addito nostris animus augetur; hostes in fugam coniecti seipsi multitudine impediunt atque angustioribus portis relictis coartantur. Germani acrius usque ad munitiones sequuntur. Fit magna caedes. Nonnulli, relictis equis,fossam transire et maceriam transcendere conantur. Paulum legiones Caesar quas pro vallo constituerat promoveri iubet. Non minus qui intra munitiones erant perturbantur. Galli veniri ad se confestim existimantes ad arma conclamant;nonnulli perterriti in oppidum inrumpunt. Vercingetorix iubet portas claudi, ne castra nudentur. Multis interfectis, compluribus equis captis, Germani sese recipiunt
Ed una volta venuto a conoscenza di questi fatti, per mezzo di disertori e prigionieri, Cesare ordinò questi tipi di fortificazione. Fece scavare un fossato di 20 piedi con pareti diritte, in modo tale che il fondo di quel fossato fosse tanto largo quanto erano distanti tra di loro le estremità del fossato stesso. Arretrò tutte le rimanenti fortificazioni di 400 piedi dal fossato suddetto, e lo fece per la seguente ragione, perché aveva abbracciato per necessità uno spazio così vasto e l’intera opera di difesa non poteva essere facilmente essere guarnita di un cordolo di soldati, affinché una massa di nemici non potesse raggiungere d’improvviso o di notte le fortificazioni, o perché non potessero scagliare talvolta dei dardi sui nostri mentre provvedevano alla difesa delle fortificazioni. Lasciato in mezzo questo spazio, fece scavare due fossati larghi 15 piedi e della medesima profondità; e riempì quello più interno d’acqua fatta arrivare modificandone il corso da un fiume, attraverso pianure ed avvallamenti. Dopo questi, costruì un terrapieno ed un muro di 12 piedi. A questo aggiunse un parapetto e dei merli, mentre grandi “cervi” sporgevano in corrispondenza delle connessioni dei parapetti e del terrapieno, con lo scopo di ritardare la scalata dei nemici, e circondò di torri – distanti fra di loro 80 piedi - tutta l’opera di fortificazione.