VERSIONE DI LATINO "LA MORTE DI ANNIBALE" - CORNELIO NEPOTE

Messaggioda nikita93 » 3 mag 2009, 8:54

Hannibal uno loco se tenebat, in castello quod ei a rege datum erat muneri, idque sic aedificaverat, ut in omnibus partibus aedificii exitus haberet, scilicet verens ne eveniret quod accidit. Huc cum legati Romanorum venissent ac multitudine armatorum domum eius circumdedissent, puer ab ianua prospiciens Hannibali dixit plures praeter consuetudinem armatos apparere. Qui imperavit ei ut omnes fores aedificii circumiret ac propere sibi nuntiaret, num eodem modo undique obsideretur. Puer cum celeriter, quid vidisset, renuntiasset omnesque exitus occupatos ostendisset, sensit Hannibal id non fortuito factum, sed se peti neque sibi diutius vitam esse retinendam. Quam ne alieno arbitrio dimitteret, memor pristinarum virtutum, venenum, quod semper secum habere consueverat, sumpsit.

Traduzione:
Annibale risiedeva in un solo luogo, in un castello (lett.: luogo fortificato) che gli era stato dato in dono dal re, e lo aveva disposto (lett.: costruito) in modo tale che aveva/avesse uscite in ogni parte dell’edificio, evidentemente temendo che succedesse quello che [poi] successe. Essendo giunti qui gli ambasciatori romani ed avendo circondato la sua casa con una moltitudine di armati, uno schiavo guardando dalla porta, disse ad Annibale che si vedevano più armati del solito (lett.: apparivano parecchi armati, oltre la consuetudine). Questo (Annibale) gli (allo schiavo) comandò di ispezionare (che ispezionasse) tutte le porte dell’edificio e di riferirgli immediatamente se era assediato allo stesso modo da ogni parte. Dopo che/Poiché lo schiavo gli ebbe riferito celermente che cosa aveva visto e gli ebbe spiegato che tutte le uscite erano [state] bloccate, Annibale capì che questo non succedeva per caso (lett.: non era stato fatto casualmente), ma che cercavano lui (lett.: lui era cercato) e che la sua vita era ormai alla fine (lett.: che non doveva conservare più a lungo la vita). [Allora], per non affidarla all’arbitrio altrui, memore dell’antico valore (lett. è plurale), bevve il veleno che era solito tenere sempre con sé.

nikita93

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Messaggioda giada » 3 mag 2009, 8:55

ma noi abbiamo già pubblicato la nostra

giada

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