da giada » 30 mag 2009, 10:17
Nobilis est fabula,quae de Prometheo,lapeti filio,a poetis narratur.Cum Iuppiter ignem hominibus occultavisset ne nimiam potentiam attingerent,ille eum a caelo subduxit et in ferula repositum in terram portavit ut hominibus donaret.Neque hoc munere contentus fuit ,sed homines docuit quo modo igne uterentur et quo modo eum in cinere obrutum servare possent ne exstingueretur.Tunc Iuppiter,vehementi ira motus,Vulcanum iussit Prometheum ferreis vinculisis vincire et in Caucaso monte ad saxum praeruptum alligare,ubi cotidie aquila,a Iove demissa,eius iecur exedebat,quod tamen noctu iterum crescebat.Tam crudelis poenae et acerbi cruciatus tandem Iovem paenituit,qui miserum Prometheum liberavit.De qua re etiam alia fabula narratur.Dicitur enim non Iuppiter sed hercules eum liberavisse ,cum aquilam sagitis tranfixisset et prometheum ex vinculis solvisset.
Nobile è la favola, che viene narrata dai poeti circa Prometeo figlio di Giapeto. Avendo giove nascosto il fuoco agli uomini, affinchè non postessero ricavarne troppa potenza, costui lo sotrossa dal cielo ed lo portò con una verga sulla terra al suo posto per donarlo agli uomini. E non si accontentò di questo regalo ma insegnò agli uomini, in quale modo usare il fuoco ed in quale modo ridurlo in cenere e come lo potevano conservare sotterato affinchè non si estinguesse. Allora Giove mosso da un'ira impetuosa, ordinò a Vulcano di ridurre in catene Prometeo e di legarlo nel monte caucaso ad un sasso spezzato, qui ogni giorno un aquila inviata da Giove gli divorava il fegato, che tuttavia durante la notte gli ricresceva. Giove si pentà di tanta crudele pena e severo tormento, cos' liberò il misero prometo. Sulla qual cosa viene narrata anche un'altra leggenda. Si dice infatti che non lo avesse liberato giove ma ercole, avendo trafitto l'aquila con le frecce e che avesse liberato Prometeo dalle catene
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