da giada » 23 ott 2009, 7:41
Βασιλέας δὲ καὶ ἄρχοντας οὐ τοὺς τὰ σκῆπτρα ἔχοντας
ἔφη εἶναι οὐδὲ τοὺς ὑπὸ τῶν τυχόντων αἱρεθέντας οὐδὲ τοὺς
κλήρῳ λαχόντας οὐδὲ τοὺς βιασαμένους οὐδὲ τοὺς ἐξαπατή-
σαντας, ἀλλὰ τοὺς ἐπισταμένους ἄρχειν. ὁπότε γάρ τις
ὁμολογήσειε τοῦ μὲν ἄρχοντος εἶναι τὸ προστάττειν ὅ τι χρὴ
ποιεῖν, τοῦ δὲ ἀρχομένου τὸ πείθεσθαι, ἐπεδείκνυεν ἔν τε νηὶ
τὸν μὲν ἐπιστάμενον ἄρχοντα, τὸν δὲ ναύκληρον καὶ τοὺς
ἄλλους τοὺς ἐν τῇ νηὶ πάντας πειθομένους τῷ ἐπισταμένῳ,
καὶ ἐν γεωργίᾳ τοὺς κεκτημένους ἀγρούς, καὶ ἐν νόσῳ τοὺς
νοσοῦντας, καὶ ἐν σωμασκίᾳ τοὺς σωμασκοῦντας, καὶ τοὺς
ἄλλους πάντας οἷς ὑπάρχει τι ἐπιμελείας δεόμενον, ἂν
μὲν αὐτοὶ ἡγῶνται ἐπίστασθαι ἐπιμελεῖσθαι—· εἰ δὲ μή,
τοῖς ἐπισταμένοις οὐ μόνον παροῦσι πειθομένους, ἀλλὰ
καὶ ἀπόντας μεταπεμπομένους, ὅπως ἐκείνοις πειθόμενοι τὰ
δέοντα πράττωσιν·
Diceva che re e comandanti non sono coloro che hanmo lo scettro, né quelli che sono eletti da altri, né quelli che ottengono il comando per sorteggio, né con la forza o con l'inganno, ma coloro che sanno governare. Quan- li do l'interlocutore avesse riconosciuto che è proprio di chi comanda ordinare ciò che bisogna fare, e di chi è comandato obbedire, egli dimostrava che sulla nave colui che sa è il comandante, mentre il proprietario della nave e tutti gli altri che sono a bordo obbediscono a colui che sa, e nell'agricoltura fanno così i proprietari dei campi, e nella malattia gli ammalati, e nell'esercizio fisico chi lo pratica, e tutti gli altri che possiedono qualche cosa che abbisogna di cure: se pensano di saperlo fare, se ne occupano, se no, non solo obbediscono agli esperti, se ve ne sono, ma, quando non ce ne siano, lì mandano anche a cercare per poter fare ciò che si deve, obbedendo a loro.
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