VERSIONE PATERCOLO Ultime tristi vicissitudini di Gaio Mario

Messaggioda Beatrice Gasparri » 17 nov 2009, 16:37

ciao.......mi servirebbe entro giovedì una versione di latino....si intitola: Ultime tristi vicissitudini di Gaio Mario, da Velleio Patercolo (pag 329 n 238 del libro Latina Lexio)
Inizio: In montem sudantes conscendimus,ex quo haud procul impositum.....
Fine.... Qui vero nec duxerunt nec proximas necessitudines habent, ad summos honores perveniunt". grazieate :wink:

Beatrice Gasparri

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Messaggioda giada » 17 nov 2009, 16:49

in montem sudantes conscendimus, ex quo haud procul impositum arce sublimi oppidum cernimus. Nec quid esset sciebamus errantes, donec a vilico quodam Crotona esse cognovimus, urbem antiquissimam et aliquando Italiae primam. Cum deinde diligentius exploraremus qui homines inhabitarent nobile solum, quodve genus negotiationis praecipue probarent post attritas bellis frequentibus opes: "O mi, inquit, hospites, si negotiatores estis, mutate propositum aliudque vitae praesidium quaerite. Sin autem urbanioris notae homines sustinetis semper mentiri, recta ad lucrum curritis. In hac enim urbe non litterarum studia celebrantur, non eloquentia locum habet, non frugalitas sanctique mores laudibus ad fructum perveniunt, sed quoscunque homines in hac urbe videritis, scitote in duas partes esse divisos. Nam aut captantur aut captant. In hac urbe nemo liberos tollit, quia quisquis suos heredes habet, non ad cenas, non ad spectacula admittitur, sed omnibus prohibetur commodis, inter ignominiosos latitat. Qui vero nec uxores unquam duxerunt nec proximas necessitudines habent

arriviamo fradici di sudore su un'altura, e di lì riusciamo a scorgere non troppo lontano un paese arroccato in cima a una collina. Sbandati com'eravamo, non riuscivamo a riconoscerlo, finché un contadino ci informò che si trattava di Crotone, città antichissima e, un tempo, la prima d'Italia. Siccome poi cercavamo di avere maggiori ragguagli sugli abitanti di quella nobile terra e sul tipo di affari cui essi amavano dedicarsi, visto che a forza di guerra non gli era rimasto granché. «Cari forestieri» ci illuminò il tipo, «se siete commercianti, allora cambiate programma e trovatevi un altro settore nel quale sbarcare il lunario. Se invece siete dei furbacchioni che ci sanno fare e avete la menzogna facile, allora buttatevici pure perché non ci metterete molto a fare soldi. Infatti in questa città delle lettere se ne infischiano, l'eloquenza non trova spazi, e l'onestà e le buone maniere non sono per niente di moda. La gente che incontrerete in questa città, bene, sappiate che si divide in due categorie: o truffatori o truffati. In questa città i figli non li riconosce nessuno, perché chi ha un erede legittimo non lo invitano ai pranzi o a teatro, ma lo escludono da ogni piacere, costringendolo a mescolarsi in mezzo ai derelitti. Invece, quelli che non si sono mai sposati e che non hanno parenti prossimi raggiungono le cariche più alte

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Messaggioda giada » 27 giu 2010, 19:41

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