Ἐπειδὴ δὲ αἱ νῆες πλήρεις ἦσαν καὶ ἐσέκειτο πάντα ἤδη ὅσα ἔχοντες ἔμελλον ἀνάξεσθαι, τῆι μὲν σάλπιγγι σιωπὴ ὑπεσημάνθη, εὐχὰς δὲ τὰς νομιζομένας πρὸ τῆς ἀναγωγῆς οὐ κατὰ ναῦν ἑκάστην, ξύμπαντες δὲ ὑπὸ κήρυκος ἐποιοῦντο, κρατῆράς τε κεράσαντες παρ' ἅπαν τὸ στράτευμα καὶ ἐκπώμασι χρυσοῖς τε καὶ ἀργυροῖς οἵ τε ἐπιβάται καὶ οἱ ἄρχοντες σπένδοντες. ξυνεπηύχοντο δὲ καὶ ὁ ἄλλος ὅμιλος ὁ ἐκ τῆς γῆς τῶν τε πολιτῶν καὶ εἴ τις ἄλλος εὔνους παρῆν σφίσιν. παιανίσαντες δὲ καὶ τελεώσαντες τὰς σπονδὰς ἀνήγοντο, καὶ ἐπὶ κέρως τὸ πρῶτον ἐκπλεύσαντες ἅμιλλαν ἤδη μέχρι Αἰγίνης ἐποιοῦντο. καὶ οἱ μὲν ἐς τὴν Κέρκυραν, ἔνθαπερ καὶ τὸ ἄλλο στράτευμα τῶν ξυμμάχων ξυνελέγετο, ἠπείγοντο ἀφικέσθαι
Ormai le truppe gremivano le navi e s'era già tutta stivata l'attrezzatura che avrebbero portato via con sé, quando uno squillo di tromba segnalò il silenzio. E gli equipaggi, non da ogni singolo vascello, ma ad una voce, guidati dall'araldo, ripeterono le preghiere di rito prima del distacco; e in ogni angolo della flotta, attingendo dai crateri colmi di vino con coppe d'oro e d'argento tutti, truppa e ufficiali, libarono. Si fondeva alla preghiera anche la voce dell'altra gente stipata sui moli: cittadini e quanti, per sentimento d'amicizia, s'erano raccolti laggiù. Poi s'intonò il peana e conclusa la cerimonia le navi si staccarono, uscendo dapprima in lunga fila dalla rada, poi sfidandosi subito in velocità fino ad Egina. Allora gli Ateniesi misero senz'altro le prue su Corcira, meta di raccolta di tutte le altre squadre in arrivo dai porti amici. Frattanto, da diversi punti, continuavano ad affluire a Siracusa dispacci sull'attacco ateniese, ma per vari giorni non riscossero il minimo credito. Finché, convocata un'assemblea, tra gli altri oratori che si fecero avanti sostenendo con opposte ragioni, simili a quelle riferite più sotto, chi l'opportunità di prestar fede agli avvisi che circolavano sull'offensiva ateniese, chi invece di non darvi peso, si presentò anche Ermocrate figlio di Ermone, che certo di disporre sull'argomento informazioni sicure, prese la parola proponendo questa linea d'azione:
OPPURE è questa?
Quando l’estate era già a metà avveniva la partenza per la Sicilia. Scesi al Pireo nel giorno stabilito allo spuntar dell’alba riempivano le navi per salpare. Dopo che le navi furono piene e fu caricato tutto quello con cui volevano salpare, fu dato il segnale con la tromba. Tutti insieme non per ciascuna nave dissero dietro l’araldo le preghiere in uso prima della partenza, dopo aver versato il vino nei crateri lungo tutto l’esercito e mentre i soldati e i comandanti libavano con coppe d’oro e d’argento. Pregavano insieme e il resto della folla dalla terraferma e quella dei cittadini e chiunque fosse benevolo verso di loro. Cantato il peana e compiute le libagioni salparono, e usciti prima in colonna ora facevano a gara fino ad Egina
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