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Messaggioda michelangelus » 7 dic 2009, 11:17

Titolo: Gli ozi di Capua
Inizio: Hannibal partem maiorem hiemis in tectis...
Fine: ...deficibenat ut tirones viderentur.
Autore: Livio

Grazie...

michelangelus

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Messaggioda giada » 7 dic 2009, 16:31

uguale non c'è ho il passo originale

Ibi partem maiorem hiemis exercitum in tectis habuit, adversus omnia humana mala saepe ac diu duratum, bonis inexpertum atque insuetum. Itaque quos nulla mali vicerat vis, perdidere nimia bona ac voluptates immodicae, et eo inpensius, quo avidius ex insolentia in eas se merserant. Somnus enim et vinum et epulae et scorta balineaque et otium consuetudine in dies blandius ita enervaverunt corpora animosque, ut magis deinde praeteritae victoriae eos quam praesentes tutarentur vires. Maiusque id peccatum ducis apud peritos artium militarium haberetur, quàm quod non ex cannensi acie protinus ad urbem romanam duxisset; illa enim cunctatio distulisse modo victoriam videri potuit, hic error vires ademisse ad vincendum.
Itaque hercule, velut si cum alio exercitu a Capua exiret, nihil usquam pristinae disciplinae tenJit. Nam et redierunt plerique scortis impliciti, et, ubi primum sub pellibus haberi coepti sunt, viaque ét alius miiitaris labor excepti, tironum modo corporibus animisque deficiebant; et deinde per omne aestivorum tempus magna pars sine commeatibus ab signis dilabebantur, neque aliae latebrae quam Capua desertoribus erant.

LIVIO


Gli ozi di Capua

Ivi trattenne in città per la maggior parte dell’inverno l’esercito, indurito a sopportare spesso e a lungo tutti gli umani disagi, che non conosceva e perciò non era avvezzo agli agi. E così eccessive comodità e delizie rovinarono quelli che nessun disagio, per quanto grande, aveva vinto e tanto più inaspettatamente quanto più avidamente per •la novità si erano in esse immersi. Infatti il sonno, il vino, i banchetti, le prostitute, i bagni, l’ozio snervavano con la consuetudine di giorno in giorno più dolce a tal punto i corpi e gli animi che li difesero più le passate vittorie che le presenti forze. Presso gli esperti dell’arte militare questo errore del duce (cartaginese) è ritenuto ancora più grande di quello di non aver condotto (le truppe) all’assalto di Roma subito dopo la battaglia di
Canne; infatti quell’indugio poté dare l’impressione di differire soltanto la vittoria, questo errore di aver tolte le forze necessarie per vincere.
Così per Ercole, come se uscisse da Capua con un altro esercito, (Annibale) non poté ristabilire in nessuna maniera la vecchia disciplina. Infatti moltissimi, irretiti dalle prostitute, tornarono a Capua; appena che si cominciò a tenerli sotto le tende, a fare delle marce o un qualsiasi altro lavoro militare, venivano meno nel corpo e nell’animo come se fossero stati delle reclute; di poi, per tutto il tempo del campo estivo, moltissimi, senza permesso, si allontanavano dal campo e per i disertori non vi era altro nascondiglio che Capua.

da un'occhiata pure qui:

giada

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