Multa intervenient quibus vicinum periculum vel prope admotum aut subsistat aut desinat aut in alienum caput transeat: incendium ad fugam patuit; quosdam molliter ruina deposuit; aliquando gladius ab ipsa cervice revocatus est; aliquis carnifici suo superstes fuit. Habet etiam mala fortuna levitatem. Fortasse erit, fortasse non erit: interim non est; meliora propone. Nonnumquam, nullis apparentibus signis quae mali aliquid praenuntient, animus sibi falsas imagines fingit: aut verbum aliquod dubiae significationis detorquet in peius aut maiorem sibi offensam proponit alicuius quam est, et cogitat non quam iratus ille sit, sed quantum liceat irato. Nulla autem causa vitae est, nullus miseriarum modus, si timetur quantum potest. Hic prudentia prosit, hic robore animi evidentem quoque metum respue; si minus, vitio vitium repelle, spe metum tempera
Possono intervenire molti fattori per cui un pericolo vicino oppure ormai prossimo si ferma o cessa o piomba addosso a un altro; spesso in un incendio si è offerta una possibilità di fuga; qualcuno è uscito illeso da un crollo; a volte la spada è stata ritirata proprio al momento dell'esecuzione; altri è sopravvissuto al suo carnefice. Anche la sfortuna è mutevole. Forse sarà, forse non sarà, nel frattempo non è; tu spera nel meglio. Talora, benché non ci siano segni manifesti che preannuncino qualche disgrazia, l'animo si crea mali immaginari: o travisa in peggio una parola ambigua o ingigantisce un'offesa ricevuta e pensa non a quanto l'altro è in collera, ma a quanto è lecito a chi è in collera. Ma non c'è nessun motivo di vivere, nessun limite alle sventure, se si teme tutto quello che può accadere. Qui giova essere savi: respingi con forza d'animo la paura anche se motivata; se no, scaccia una debolezza con un'altra: modera il timore con la speranza.