Libro Latina Lectio pag. 116 versione 44
Inizio: Midas, Ma tris deae filius, Phrygiae rex, simul cum Tmolo iudex sumtus est eo tempore
Fine: Quare illud lumen nunc Chryssophorum appellatur.
Un'altra stesura per questa la traduzione la trovi sul nostro sito cliccando
/versioni-igino/avventure-e-disavventure-del-re-mida.html
Traduzione: Mida, figlio della dea Cibale, re della Frigia, insieme a Tmolo fu scelto come giudice in quel tempo,in cui Apollo gareggiò con Marsia con il flauto. Sebbene Tmolo avesse dato vittoria ad Apollo, Mida disse che la vittoria doveva essere data piuttosto a Marsia. Allora Apollo indignato disse a Mida: “Quale animo hai avuto nel giudicare, tale avrai anche le orecchie”. Dette queste cose, fece in modo che avesse le orecchie d’oro. In quel tempo mentre il padre Libero conduceva l’esercito in India, perse la via Sileno, che Mida accettò generosamente come ospite. E per quel beneficio il padre Libero diede a Mida la possibilità di chiedergli qualunque cosa volesse. Mida chiese di far diventare d’oro qualunque cosa avesse toccato. Dopo aver ottenuto ciò ed essere ritornato nella sua reggia, qualunque cosa avesse toccato diventava d’oro. Essendo già tormentato dalla fame, poiché i cibi stessi erano diventati d’oro, chiese a Libero di togliergli il dono specioso. Così Libero, gli comandò di purificarsi nel fiume Pattolo, e dopo che il suo corpo toccò l’acqua, la stessa si fece color oro. Perciò ora chiamano quel fiume Crisoforo.