Aulus Gellius haec narrat. E Graecia rediens cum Brundisio egressus essem e navi et in portu illo inclito spatiarer, fasces librorum venillium expositos vedi. Statim avide ad illos libros pergo. Erant autem isti omnes libri Graeci miraculorum fabularumque pleni, res inauditas et incredibiles narrantes; ipsa autem volumina ex diutino situ squalebant et eorum adspectus taeter erat. Accessi tamen perocontatusque sum pretium et adductus mira atque insperata vilitate libros plurimos aere pauco emo, quos magna curiositate duabus proximis noctibus perlegi. multa legi vere incredibilia huiuscemodi: narrabant enim Scythas in extremis septemtrionibus regionibus viventes humanis corporibus vesci; item esse homines in eadem regione unum oculum in fronte habentes; alios vestigia pedum retrum porrecta; sed maxima admiratione affectus sum legens gentem esse in extrema India quae corpora hirta et plumas avium more habet, nullo cibatu vescentem sed spiritu florum naribus hausto victitante
Aulo Gellio narra queste cose. Ritornando dalla Grecia, dopo essere sbarcato a Brindisi e dopo aver passeggiato in quel famoso porto, vidi dei libri esoistu in vendita. Subito mi dirigo avidamente verso quei libri. Questi erano tutti libri Greci pieni di prodigi e racconti, che narravano cose inaudite ed incredibili; inoltre erano sporchi a causa del lungo inutilizzo ed il loro aspetto era sgradevole. Tuttavia mi avvicinai e ne chiesi il prezzo e, spinto dal sorprendente ed inaspettato basso prezzo, acquistai con poco denaro molti libri, che lessi con grande curiosità nelle due successive notti. Lessi cose davvero molto incredibili di tal genere: narravano infatti che gli Sciti vivono nelle estreme regioni settentrionali si nutrono di corpi umani; anche che nella medesima regione ci sono uomini che hanno un solo occhio sulla fronte; altri che hanno grandi impronte di piedi all'indietro ma fui colpito da un grandissimo stupore leggendo che nell'estrema India c'è una popolazione che ha corpi irsuti e piumati come gli uccelli, che non si nutre di cibo ma che vive grazie al profumo dei fiori attinto con le narici