versione di latino un filosofo coerente con le sue teorie

Messaggioda demone93 » 22 gen 2010, 14:59

salve a tutti mi servirebbe la versione di latino "un filosofo coerente con le sue teorie a pag 151 del nuovo latina lectio è la n 65...mi servirebbe per domani quindi se potete darmela il prima possibile vi ringrazio tantissimo grazie ciao ciao

demone93

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 
Risposte:

Messaggioda giada » 22 gen 2010, 15:14

ythagoricus quidam emerat a sutore phaecasia nummos non ferens.Post aliquot dies venit ad tabernam redditurus et, cum plausam diu pulsaret, fuit qui diceret:"Quid perdis operam?Sutor ille, quem qaeris, elatus, combustus est".Tum philosoplus noster tres aut quattuor denarios non invita manum domu rettulit, subinde concutiens. Deinde, cum reprehendisset hanc suam non reddendi tacitam voluptatem,edit ad eandem tabernam et ait :"ille tibi vivit;redde quod debes!". Deinde per clostrum qua se cammissura laxaverat, quattuor denarios in tabernam inseruit ac misit, poenas a se exigens improbae cupididatis, ne alieno assuesceret.

Un discepolo della scuola pitagorica aveva acquistato non portando soldi, da un ciabattino, un paio di sandali (calzature bianche di cuoio). Dopo qualche giorno, tornò alla bottega per restituire (i soldi). Dopo ch'ebbe per un po' battuto all'uscio, s'udì una voce : "Che insisti a fare? Il ciabattino che stai cercando è bell'e crepato.
Al che, il nostro filosofo fece ritorno con i tre o quattro soldi che aveva tutto contento risparmiato ; ma poi subito fu preso dai sensi di colpa.
Allora, dopo essersi rimproverato questo suo malcelato desiderio di non restituire (il denaro), se n'esce alla volta della stessa bottega, dicendosi "Quell'individuo sopravvive in te; rendi ciò che devi".
Quindi fece scivolare quattro monete nella bottega, attraverso una fessura che s'era aperta nel chiavistello, infliggendosi (così) una punizione per la disdicevole tentazione , e per non pigliar la cattiva abitudine (di fare) ciò che (però) appartiene ad altri.


OPPURE


versione latina lectio pag 151 n'65

Un filosofo Pitagorico aveva comprato da un calzolaio delle calzature bianche, grande spesa, ma non aveva denaro personalmente. Dopo alcuni giorni ritornò alla bottega del calzolaio per saldare il prezzo, che era stato pattuito. Avendola trovata chiusa e avendo bussato a lungo alla porta, si avvicinò un vicino che gli disse: “Perché perdi tempo? Quel calzolaio, che tu cerchi, é morto e sepolto. Il che può dispiacere a noi,che perdiamo per sempre i nostri; a te non deve dispiacere minimamente, che sai che i i morti dopo un po’ di tempo rinascono.” Scherzava evidentemente sulla teoria Pitagorica. Così il nostro filosofo non contro voglia riportò a casa i tre o quattro denari che aveva portato per i calzari, contento di aver risparmiato il suo denaro. Poi,avendo capito che quel piccolo guadagno gli aveva fatto piacere, rimproverandosi questa sua tacita soddisfazione nel non restituire, disse a se stesso:“Quel calzolaio, che ora pensiamo morto, presto vive di nuovo. Perciò restituisci quello che devi.” Ritornò allora alla stessa bottega e attraverso la porta, nella quale si era aperta una giuntura, inserì i quattro denari e fece scendere il denaro (pecuniam è oggetto di redderet), che era dovuto, per renderlo e non abituarsi alle cose degli altri.

giada

Site Admin
Site Admin
 

Torna a LATINO e GRECO

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-12-21 00:08:26 - flow version _RPTC_G1.3