Più che altro grazie a te che in qualche modo mi aiuti sempre
Ok, allora scrivo direttamente traduzione
Testo latino: Caesar, postquam Avarici multos dies permansit ingentemque ibi copiam frumenti invenit, milites omnes ex labore atque inopia recreavit ac bellum gesturus erat. Dum hiems iam dedecit, legati ad eum principes Haeduorum venerunt, quia duo reges de regionis potestate contendebant ac Caesarem iudicem his verbis petebant: " Civitas nostra omnis in armis est: Convictolitavis, florens et inlustris adulescens atque Cotus, ex nobili familia natus atque homo summae potentiae et magnae cognationis, populum diviserunt atque lis civile bellum alit. Potens autem illustrisque Romanorum dux diligentia auctoritateque sua controversiam dirimet". Caesar a bello atque hoste discendere detrimentosum esse existimabat,sed,
quod Haeduorum civitas populi Romani socia semper fuerat et ex sociorum dissensionibus incommoda difficiliaque Romanis quoque saepe venerant, in Haeduorum fines iudicio perrexit. Cum omnis civitas in forum convenit atque Coti et Convictolitavis verba audivit, Caesar Convictolitavi, qui more civitatis per sacerdotes creatus erat, protestatem abiudicavit.Traduzione: Cesare, dopo che rimase per molti giorni ad Avarico, e lì trovo una grande quantità di frumento, rianimò tutti i soldati dalla fatica e dalla mancanza di cibo, ed era intenzionato a fare la guerra.
Mentre ormai l'inverno se ne andava, i capi degli Edui vennero da lui come ambasciatori, poichè due re lottavano per il dominio della ragione e chiedevano Cesare come giudice con queste parole: "Tutta la nostra popolazione è in armi: Convictolitave, nobile e potente adolescente e Coto, nato da nobile famiglia e uomo di somma potenza e di grande parentado, divisero il popolo e la lite alimenta la guerra civile.
Poi il potente e illustre comandante dei romani troncherà la controversia con la sua scrupolità e la sua autorità".
Cesare riteneva che fosse dannoso allontanarsi dalla guerra e dal nemico ma,
poichè la popolazione del popolo romano era stata sempre compagna degli Edui e dalle divergenze ed anche spesso veneravano le cose difficili e dannose ai Romani, continuò la cessazione nell'Eduo come giudice.
Con tutta la popolazione riunita nel foro e ascoltò le parole di Coto e Convitcolitave, Cesare e Convitcolitave, il quale fu cresciuto con l'usanza dei sacerdoti, rifiutò il potere/dominio(?)Le parti evidenziate in rosso sia nel testo latino sia nella traduzione sono quelle in cui sono incerto