Gli Edui chiedono Cesare come giudice versione latino a colo

Messaggioda Gimmi12345 » 23 gen 2010, 11:12

Ciao a tutti!
Oggi mi servirebbe la versione " Gli Edui chiedono Cesare come giudice" di latino a colori, p. 237 es. 12
La prima riga è: Caesar, postquam Avarici multos dies permansit ingentemque ibi copiam frumenti invenit, milites omnes ex labore atque inopia recreavit ac bellum gesturus erat.
L'ultima riga è: Cum omnis civitas in forum convenit atque Coti et Convictolitavis verba audivit, Caesar Convictolitavi, qui more civitatis per sacerdotes creatus erat, potestatem abiudicavit.

un grazie in anticipo :D

Gimmi12345

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Messaggioda giada » 24 gen 2010, 16:43

non abbiamo questa versione midispiace

giada

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Messaggioda Gimmi12345 » 26 gen 2010, 10:52

Giada, non ti dispiace se la metto?
Oggi non sono andato a scuola, quindi me la sono fatta tutta.

(P.S. credo che l'ultima frase sia sbagliata)

Gimmi12345

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Messaggioda giada » 26 gen 2010, 10:57

magari grazie

caso mai scrivi l'ultima frase in latino che la correggo io

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Messaggioda giada » 26 gen 2010, 10:58

[quote="giada"]magari grazie

caso mai scrivi l'ultima frase in latino che la correggo io

ILOVEYOU



ASPE non fare la fatica di mettere il testo che l'ho trovato su internet senza versione tradotta



Caesar, postquam Avarici multos dies permansit ingentemque ibi copiam frumenti invenit, milites omnes ex labore atque inopia recreavit ac bellum gesturus erat. Dum hiems iam dedecit, legati ad eum principes Haeduorum venerunt, quia duo reges de regionis potestate contendebant ac Caesarem iudicem his verbis petebant: " Civitas nostra omnis in armis est: Convictolitavis, florens et inlustris adulescens atque Cotus, ex nobili familia natus atque homo summae potentiae et magnae cognationis, populum diviserunt atque lis civile bellum alit. Potens autem illustrisque Romanorum dux diligentia auctoritateque sua controversiam dirimet". Caesar a bello atque hoste discendere detrimentosum esse existimabat,sed,quod Haeduorum civitas populi Romani socia semper fuerat et ex sociorum dissensionibus incommoda difficiliaque Romanis quoque saepe venerant, in Haeduorum fines iudicio perrexit. Cum omnis civitas in forum convenit atque Coti et Convictolitavis verba audivit, Caesar Convictolitavi, qui more civitatis per sacerdotes creatus erat, protestatem abiudicavit.

magari te controlla che sia giusto

giada

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Messaggioda Gimmi12345 » 26 gen 2010, 11:10

Più che altro grazie a te che in qualche modo mi aiuti sempre :)

Ok, allora scrivo direttamente traduzione

Testo latino: Caesar, postquam Avarici multos dies permansit ingentemque ibi copiam frumenti invenit, milites omnes ex labore atque inopia recreavit ac bellum gesturus erat. Dum hiems iam dedecit, legati ad eum principes Haeduorum venerunt, quia duo reges de regionis potestate contendebant ac Caesarem iudicem his verbis petebant: " Civitas nostra omnis in armis est: Convictolitavis, florens et inlustris adulescens atque Cotus, ex nobili familia natus atque homo summae potentiae et magnae cognationis, populum diviserunt atque lis civile bellum alit. Potens autem illustrisque Romanorum dux diligentia auctoritateque sua controversiam dirimet". Caesar a bello atque hoste discendere detrimentosum esse existimabat,sed,quod Haeduorum civitas populi Romani socia semper fuerat et ex sociorum dissensionibus incommoda difficiliaque Romanis quoque saepe venerant, in Haeduorum fines iudicio perrexit. Cum omnis civitas in forum convenit atque Coti et Convictolitavis verba audivit, Caesar Convictolitavi, qui more civitatis per sacerdotes creatus erat, protestatem abiudicavit.

Traduzione: Cesare, dopo che rimase per molti giorni ad Avarico, e lì trovo una grande quantità di frumento, rianimò tutti i soldati dalla fatica e dalla mancanza di cibo, ed era intenzionato a fare la guerra.
Mentre ormai l'inverno se ne andava, i capi degli Edui vennero da lui come ambasciatori, poichè due re lottavano per il dominio della ragione e chiedevano Cesare come giudice con queste parole: "Tutta la nostra popolazione è in armi: Convictolitave, nobile e potente adolescente e Coto, nato da nobile famiglia e uomo di somma potenza e di grande parentado, divisero il popolo e la lite alimenta la guerra civile.
Poi il potente e illustre comandante dei romani troncherà la controversia con la sua scrupolità e la sua autorità".
Cesare riteneva che fosse dannoso allontanarsi dalla guerra e dal nemico ma, poichè la popolazione del popolo romano era stata sempre compagna degli Edui e dalle divergenze ed anche spesso veneravano le cose difficili e dannose ai Romani, continuò la cessazione nell'Eduo come giudice.
Con tutta la popolazione riunita nel foro e ascoltò le parole di Coto e Convitcolitave, Cesare e Convitcolitave, il quale fu cresciuto con l'usanza dei sacerdoti, rifiutò il potere/dominio(?)



Le parti evidenziate in rosso sia nel testo latino sia nella traduzione sono quelle in cui sono incerto

Gimmi12345

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Messaggioda giada » 26 gen 2010, 11:15

Gimmi ora sto andando via appena posso te la correggo

caso mai ti mando una e mail appena fatto thank you

giada

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Messaggioda Gimmi12345 » 26 gen 2010, 11:17

D'accordo, fai con comodo ;)

Gimmi12345

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Messaggioda giada » 26 gen 2010, 13:34

]Aspetta che abbia finito la sto guardando non prenderla ora ma quando te lo dico io

la guardo tra una risposta e l'altra che ne ho molte

Testo latino: Caesar, postquam Avarici multos dies permansit ingentemque ibi copiam frumenti invenit, milites omnes ex labore atque inopia recreavit ac bellum gesturus erat. Dum hiems iam dedecit, legati ad eum principes Haeduorum venerunt, quia duo reges de regionis potestate contendebant ac Caesarem iudicem his verbis petebant: " Civitas nostra omnis in armis est: Convictolitavis, florens et inlustris adulescens atque Cotus, ex nobili familia natus atque homo summae potentiae et magnae cognationis, populum diviserunt atque lis civile bellum alit. Potens autem illustrisque Romanorum dux diligentia auctoritateque sua controversiam dirimet". Caesar a bello atque hoste discendere detrimentosum esse existimabat,sed,quod Haeduorum civitas populi Romani socia semper fuerat et ex sociorum dissensionibus incommoda difficiliaque Romanis quoque saepe venerant, in Haeduorum fines iudicio perrexit. Cum omnis civitas in forum convenit atque Coti et Convictolitavis verba audivit, Caesar Convictolitavi, qui more civitatis per sacerdotes creatus erat, protestatem abiudicavit.

Traduzione: Cesare, dopo che rimase per molti giorni ad Avarico, e lì trovo una grande quantità di frumento, rianimò tutti i soldati dalla fatica e dalla mancanza di cibo, ed era intenzionato a fare la guerra.
Mentre ormai l'inverno se ne andava, i capi degli Edui vennero da lui come ambasciatori, poichè due re lottavano per il dominio della ragione e chiedevano Cesare come giudice con queste parole: "Tutta la nostra popolazione è in armi: Convictolitave, nobile e potente adolescente e Coto, nato da nobile famiglia e uomo di somma potenza e di grande parentado, divisero il popolo e la lite alimenta la guerra civile.
Poi il potente e illustre comandante dei romani troncherà la controversia con la sua scrupolità e la sua autorità".
Cesare riteneva che fosse dannoso allontanarsi dalla guerra e dal nemico ma,
[color=#800000]Poichè la cittadinanza degli edui era sempre stata alleata del popolo romano
e spesso erano arrivati (in aiuto)fra gli alleati nei dissidi i (viene da venio il verbo e non da venero)
a divergenze ed anche spesso veneravano le cose difficili e dannose ai Romani, continuò la cessazione nell'Eduo come giudice.
Con tutta la popolazione riunita nel foro e ascoltò le parole di Coto e Convitcolitave, Cesare e Convitcolitave, il quale fu cresciuto con l'usanza dei sacerdoti, rifiutò il potere/dominio(?)[/color]


Le parti evidenziate in rosso sia nel testo latino sia nella traduzione sono quelle in cui sono incerto[/quote]

giada

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Messaggioda giada » 26 gen 2010, 14:53

la frase credo sia così:

Cesare riteneva che fosse dannoso allontanarsi dalla guerra e dal nemico ma, poichè la popolazione degli Edui era stata sempre alleata del popolo romano
e nei dissidi fra gli alleati avevano spesso onorato per i romani anche le situazioni scomode e difficili (quindi) si recò per il giudizio nei confini degli edui. Con tutta la cittadinanza si riunì nel foro e ascoltò le parole di Coto e di Convitcolitve, Cesare , (guarda il significato di abiudicavit che non ho il vocabolario) il potere a Convictolitave che era cresciuto con l'usanza dei sacerdoti.

giada

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