Puto fore ut vos non taedeat quod de liberorum educatione apud romanos pauca dicam.neminem latet patrum familias severitas, qua antiquissimis temporibus liberorum animi et corpora excolebantur. ita optimi rei republicae mores visi sunt e puerili disciplina orti esse. ne matres quidem pudebat adsidue dies agere in pueris educandis, ut optimi cives patriae fierent. tamen romani rerum scriptores haud raro dolent praesentes mores. nam extremis rei publicae temporibus et civitatis et familiae vita iam corrumpi dicebatur. tunc matres taedere coepit domi cumpueris manere,tunc patres piguit omnia observare,quae avos non dedecuerant. tunc visa sunt mala parentum exempla ad luxum et segnitem liberos incitare
Ritengo che sarebbe opportuno che io faccia pochi accenni sull' educazione dei figli presso i romani per non tediarvi. Nessuno dei padri di famiglia non conosce la severità con la quale in tempi antichissimi venivano educati gli animi e i corpi dei figli. Pertanto erano ritenuti ottimi i costumi della repubblica se nati da una disciplina fin dall'infanzia. Neppure le madri si vergognavano di passare i giorni costantemente a casa per educare i figli, affinchè diventassero ottimi cittadini della patria. Tuttavia gli scrittori delle cronache romane non raramente manifestavano dispiacere degli attuali costumi. Infatti si diceva che negli ultimi tempi della repubblica la vita della famiglia e dei cittadini era già corrotta. Allora le madri incominciarono ad essere infastidite dovendo rimanere a casa con i figli, inoltre ai padri dispiaceva osservare tutto quello che gli avi avevano ritenuto non sconveniente. D'altra parte sembrava che i cattivi esempi dei genitori incitavano i figli al lusso e alla pigrizia.