Versione Gellio: Temperanza di socrate

Messaggioda afre_260 » 9 feb 2010, 13:27

buon giorno a tutti avrei bisogno della versione d latino "Temperanza di Socrate " da Aulo Gellio

afre_260

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Messaggioda giada » 9 feb 2010, 13:34

puoi mettere per favore inizio e fine in latino e dirmi da che libro di testo scolastico è presa la tua versione? (come prevede il nostro regolamento per la compilazione delle richieste)

giada

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Messaggioda afre_260 » 9 feb 2010, 13:42

Inter labores voluntarios ..... omnium cladi obnoxius da tirocinium 2 pag 207 n227

afre_260

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Messaggioda giada » 9 feb 2010, 13:44

Ecco a te bye

Inter labores voluntarios et exercitia corporis ad fortuitas patientiae vices firmandi id quoque accepimus Socraten facere insuevisse: stare solitus Socrates dicitur pertinaci statu perdius atque pernox a summo lucis ortu ad solem alterum orientem inconivens, immobilis, iisdem in vestigiis et ore atque oculis eundem in locum directis cogitabundus tamquam quodam secessu mentis atque animi facto a corpore. Temperantia quoque fuisse eum tanta traditum est, ut omnia fere vitae suae tempora valitudine inoffensa vixerit. In illius etiam pestilentiae vastitate, quae in belli Peloponnensiaci principiis Atheniensium civitatem internecivo genere morbi depopulata est, is parcendi moderandique rationibus dicitur et a voluptatum labe cavisse et salubritates corporis retinuisse, ut nequaquam fuerit communi omnium cladi obnoxius

Fra le fatiche volontarie e gli esercizi per allenare il corpo a resistere agli eventi accidentali, abbiamo saputo che Socrate aveva preso l´abitudine di fare anche questo: si dice che Socrate fosse solito stare in piedi in un identico atteggiamento, per tutto il giorno e tutta la notte, dal primo sorgere del sole all´alba del giorno successivo, senza chiudere occhio, immobile, senza spostarsi dalla sua posizione e con il volto e gli occhi rivolti verso il medesimo punto, assorto in meditazione, come se avesse in qualche modo la mente e l´animo separati dal corpo. E´ stato tramandato che egli fu anche di una così grande temperanza, che visse quasi tutte le età della sua vita in buona salute. Anche durante la strage di quella pestilenza che all´inizio della guerra del Peloponneso devastò la popolazione ateniese con un tipo di malattia inguaribile, si dice che egli, con i mezzi della sobrietà e della moderazione, si sia guardato dal contagio dei rapporti sessuali ed abbia conservato la salute del corpo che non fu assolutamente soggetto alla calamità comune a tutti

giada

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Messaggioda afre_260 » 9 feb 2010, 14:09

grz 1000

afre_260

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