Terentius Iunior, equestribus militiis atque etiam procuratione Narbonensis provinciae integerrime functus, recepit se in agros suos, paratisque honoribus tranquillissimum otium praetulit. Hunc ego invitatus hospitio ut bonum patrem familiae, ut diligentem agricolam intuebar, de his locuturus, in quibus illum versari putabam; et coeperam, cum ille me doctissimo sermone revocavit ad studia. Quam tersa omnia, quam Latina, quam Graeca! Nam tantum utraque lingua valet, ut ea magis videatur excellere, qua cum maxime loquitur. Quantum ille legit, quantum tenet! Athenis vivere hominem, non in villa putes. Quid multa? Auxit sollicitudinem meam effecitque ut illis quos doctissimos novi, non minus hos seductos et quasi rusticos verear. Idem suadeo tibi: sunt enim ut in castris sic etiam in litteris nostris, plures cultu pagano quos cinctos et armatos, et quidem ardentissimo ingenio invenies.
Terenzio Juniore, avendo assolto con grande Onestà alle cariche militari dei cavalieri e alla procura per la provincia Narborense si ritirò fra i propri campi e agli onori che gli sarebbero toccati perferì un riposo tranquillissimo. Poichè fui invitato a soggiornare da lui me lo immaginavo come un buon padre di famiglia come un agricoltore diligente, con il quale avrei parlato di argomenti che pensavo gli fossero familiari: e avevo iniziato quando lui mi riportò alla letteratura con un discorso ricco di sapere. Come tutto era elegante sia in latino che in greco! Poichè lui eccelle in tutte e due le lingue da apparir essere particolarmente portato in quella nella quale ti parla. quanto ha letto, quale memoria! ti sembra che quell'essere abiti ad atene non in campagna. Che più? Egli aumentò la mia timidezza e fece in modo che io tema questi uomini ritirati e per così dire rustici, non meno di quelli che conosco per delle cime di sapienti. Ti offro lo stesso consiglio: ci sono infatti nel nostro campo letterario come in quello militare molti uomini che sotto l'aspetto di borghesi, si rivelano (poi) a chi li osserva attentamente, forniti bene, quipaggiati e anche di vigoroso talento.