IGINO VERSIONE alcune avventure di Ulisse

Messaggioda sara09 » 19 feb 2010, 10:40

ciau giada :-D

Versione di latino "Alcune avventure di Ulisse" di Igino [ circa 12 righi ]

Inizio: Iam multos Ulixes terra marique erraverat quia Neptunus...
Fine: ...igentia dona ei dedit et patriam Ithacam reduxit

grazieate grazieate

sara09

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Messaggioda giada » 19 feb 2010, 10:43

Ciau Sara (bellissimo nome) bye

Questa versione l'hai presa da latino laboratorio? Ti prego di scrivere sempre il libro di testo ok2

Pubblicata già sul nostro sito nel 2007






Iam multos annos Ulixes terra marique erraverat quia Neptunus, Polyphemi pater et plagi deus, infesta ira sua eum exagitabat, quod antea Ulixes Cyclopi, eius filio, unum oculum effoderat. Ita post naufragium, in quo multos socios nonnullasque naves amiserat, ad insulam Calypsus , Atlantis filiae, defessus appulit. Nympha statim pulchritudine corporis et nobiltate viri capta est, in amorem eius incidit et longo temporis spatio eum apud se retinuit, donec Mercurius, Iovis nuntius, ei imperavit ut eum dimitteret. Itaque mulier ratim extruxit et inter multas lacrimas Ulixem dimisit, sed eam statim Neptunus disiecit. Sed, dum vir undis iactatur, dea Leucothoe quae in mari exigit aevum, magicum balteum ei dedit quo sibi pectus vinxit; ita a naufragio incolumis excessit et in insulam Phaeacum venit. Ibi Nausicaa, Alcinoi regis filia, ad patrem eum adduxit, Rex liberali hospitio eum accepit, ingentia dona ei dedit et patriam Ithacam reduxit.


Per molti anni Ulisse aveva vagato per la terra e per il mare per colpa di Nettuno padre di Polifemo e dio del mare (che) lo tormentava con la sua ira crudele, per il fatto che prima Ulisse aveva accecato l'unico occhio del ciclope, suo figlio. Così dopo il naufragio, nel quale aveva perduto molti compagni e alcune navi, approdò stanco nell'isola di Calipso, figlia di Atlante. La ninfa fu immediatamente rapita dalla bellezza del corpo e dalla nobiltà dell'uomo, e lo trattenne a sè per un lungo periodo di tempo, finchè Mercurio, messaggero di Giove, le ordinò di lasciarlo partire. Quindi la donna (gli) costruì una zattera e tra molte lacrime salutò Ulisse, ma subito Nettuno la distrusse (la zattera). Ma, mentre l'uomo era scagliato fra le onde, la dea Leucotea, che trascorreva la (sua) vita nel mare, gli diede in dono un magico balteo col quale si cinse il petto; così uscì illeso dal naufragio e arrivò nell'isola dei Feaci. Qui Nausicaa, figlia del re Alcinoo, lo portò da (suo) padre. Il re lo ricevette con generosa ospitalità, gli offrì ricchi doni e lo riportò nella patria Itaca.

giada

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Messaggioda sara09 » 19 feb 2010, 11:28

sisi ok2
grazieate

sara09

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