Inde in insulam phaeacum venit nudusque arborum foliis se obruit qua nausicaa, alcinoi regis filia, vestem ad flumen lavandam tulit. ille erepsit e foliis et ab ea petit ut sibi opem ferret; illa misericordia mota, pallio eum operuit et ad patrem suum eum adduxit. Alcinous hospitio liberaliter acceptum donisque decoratum in patriam ithacam dimisit. Post vicesimum annum sociis amissis solus in patriam rediit, et cum ab hominibus ignoraretum domumque suam attigisset, procos, qui penelopen in Voniugium petebant, obsidentes vidit regiam seque hospitem simulavit.
et Euryclia nutrix ipsius, dum pedes ei lavat, ex cicatrice ulixem esse cognovit. postea procos, minerva adjutrice, cum telemacho filio et duobus servis interfecit sagittis
Poi (ulisse) arrivò nell'isola dei Feaci e nudo si coprì con le foglie degli alberi perchè Nausica, figlia del re Alcinoo, portò ali abiti a lavare al fiume. Quello uscì dalle siepi e domandò a quella che gli desse soccorso (ops opis); quella mossa a pietà, lo coprì con un mantello e lo portò da suo padre. Allcinoo lo congedò dopo averlo accettato liberamente con ospitalità e ricoperto con doni per la (sua) patria Itaca . Venti anni dopo perduti i compagni, fece ritorno da solo in patria, e poichè la sua casa era stata invasa dai degli uomini, i Proci, che reclamavano in sposa Penelope, vide gli occupanti (della sua casa) e finse di essere un ospite. Ma Eurice la sua nutrice, mentre gli lavava i piedi, riconobbe da una cicatrice che (quell'uomo) era Ulisse. Dopo uccise con le frecce i Proci, con l'aiuto di Minerva, insieme al figlio Telemaco e a due servi.