da giada » 21 feb 2010, 11:50
INVIATACI DALL'UTENTE LOVER
Annibale mandato in Spagna, si attirò subito al suo arrivo il favore dei soldati: i veterani credevano che fosse tornato da loro Amilcare da giovane; poichè vedevano in lui lo stesso vigore nel volto e la stessa fermezza negli occhi , la forma del viso e gli stessi lineamenti. Poi annibale in breve tempo fece sì che suo padre fosse di pochissima importanza per attirarsi il favore dei soldati e mai una stessa indole fu così capace per le imprese più varie, per obbedire e per comandare, così che non si poteva distinguere più facilmente se fosse più apprezzato dal generale o dall'esercito. Asdrubale in persona non preferiva dare il comando a nessun altro quando c'era da fare qualcosa di molto forte e stancante, e i soldati non confidavano maggiormente in un altro comandante. Aveva moltissima audacia nell'intraprendere le azioni pericolose, moltissima temperanza nelle azioni rischiose stesse. Nè il suo corpo poteva stancarsi, nè il suo animo essere vinto da alcuna fatica. Sopportava ugualmente il caldo e il freddo , la misura del cibo e del bere era limitata dal bisogno naturale e non dal piacere, era concesso per il riposo solo il tempo che restava dalle cose da fare; molti spesso lo osservarono disteso al suolo tra le sentinelle, coperto con un mantello militare. Allo stesso modo era di gran lunga il primo sia tra i cavalieri che tra i fanti. Per primo giungeva in battaglia, per ultimo si allontanava conclusa la battaglia. Grandi vizi eguagliavano queste numerose virtù dell'uomo: c'era in lui una disumana crudeltà, una grandissima perfidia, niente di vero, niente di santo, nessun timore degli dei, nessun rispetto dei giuramenti, nessun vincolo sacro.