Il valore del giuramento Versione NOVA OFFICINA

Messaggioda GI.S. » 23 feb 2010, 15:16

Salve, mi servirebbe la versione "Il valore del giuramento" (nova officina pag. 327 n. 374).
Accusabat Marcus Pomponius apud popolum Lucium Manlium violatae legis et nimiae severitatis. Nam Manlius contra leges aliquot dies suae dictaturae addiderat et filium Titum, adulescentulum duodeviginti annorum, ruri habitare iusserat. Quod Titum maxime pigebat. Cum tamen congnovisset patri a Marco Pomponio negotium exhiberi, clam in urbe rediit et, primo mane, ad eius domicilium cum venisset, gladio educto, eum iurare coegit se ab accusatione recessurum. Permagni intererat Pomponii, qui tribunus plebis erat, Manlium, patriciorum fautorem, accusare, sed, quamvis iuraverat vi coactus et gladio territus, ab accusatione destitit fidemque datam servavit. Tanti apud antiquos iusiurandum existimabatur ut omnibus commodis fides anteponeretur! Putabant enim maxime interesse rei publicae cives fidem datam servare. Itaque semper plurimi apud eos habiti sunt illi cives qui iusuireandum servaverunt; ignominia, contra, deminutione capitis, exilio, illi multati sunt qui pro nihilo iusiurandum duxerant idque violaverant.

Su internet ho trovato questa traduzione ma non è k sia delle migliori...

Marco Pomponio accusava presso il popolo Manlio di violata legge e eccessiva severità. Infatti Manlio aveva aggiunto contro le leggi alcuni giorni alla dittatura e aveva ordinato al figlio Tito, giovane di (cerca il numerale) in campagna. Di questo Tito si crucciava grandemente. Avendo saputo da Marco Pomponio di (exhiberi) al padre il dovere, di nascosto tornò in città e, di prima mattina, venendo a casa sua, sfoderata la spada, lo costrinse a giurare che lui avrebbe ritirato l'accusa. Era grande interesse di Pomponio, che era tribuno della plebe, accusare Manlio, fautore dei patrizi, ma, sebbene aveva giurato costretto dalla forza e atterrito dalla spada, desistette dall'accusa e mentenne la fiducia data.*-* Si considerava di tanto peso presso gli antichi il giuramento tanto che la fedeltà era anteposta a tutti i comodi! Pensavano infatto che fosse di grande interesse per lo stato che i cittadini conservassero la fedeltà data. E così sempre si trovano molti di quei cittadini che conservarono il giuramento; quelli che vennero puniti con l'infamia, al contrario, con (deminutione) capitale, con l'esilio (quelli) che per nulla avevano condotto il giuramento e lo avevano violato.

GI.S.

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Messaggioda giada » 23 feb 2010, 15:34

[quote="GI.S."]Accusabat Marcus Pomponius apud popolum Lucium Manlium violatae legis et nimiae severitatis. Nam Manlius contra leges aliquot dies suae dictaturae addiderat et filium Titum, adulescentulum duodeviginti annorum, ruri habitare iusserat. Quod Titum maxime pigebat. Cum tamen congnovisset patri a Marco Pomponio negotium exhiberi, clam in urbe rediit et, primo mane, ad eius domicilium cum venisset, gladio educto, eum iurare coegit se ab accusatione recessurum. Permagni intererat Pomponii, qui tribunus plebis erat, Manlium, patriciorum fautorem, accusare, sed, quamvis iuraverat vi coactus et gladio territus, ab accusatione destitit fidemque datam servavit. Tanti apud antiquos iusiurandum existimabatur ut omnibus commodis fides anteponeretur! Putabant enim maxime interesse rei publicae cives fidem datam servare. Itaque semper plurimi apud eos habiti sunt illi cives qui iusuireandum servaverunt; ignominia, contra, deminutione capitis, exilio, illi multati sunt qui pro nihilo iusiurandum duxerant idque violaverant.




Marco Pomponio accusava presso il popolo Manlio di (violata legge) violare la legge e di eccessiva severità. Infatti Manlio aveva aggiunto contro le leggi alcuni giorni alla dittatura e aveva ordinato al giovane figlio Tito di (andare ad) abitare in campagna



GIOVANE DI CAMPAGNA? :shock: :shock: :shock: sonomorto stocrepandodalridere??

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa



Di questo Tito si crucciava grandemente. Avendo saputo da Marco Pomponio di (exhiberi) al padre il dovere, :shock: :shock: no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa


Avendo saputo che la colpa era stata data al padre da Marco Pomponio

di nascosto tornò in città e, di prima mattina, essendo arrivato (è piuccheperfetto) a casa sua, sguainata la spada, lo costrinse a giurare che si sarebbe ritirato dall'accusa. Era grande interesse di Pomponio, che era tribuno della plebe, accusare Manlio, fautore dei patrizi, ma, sebbene (aveva giurato MA IN ITALIANO MEGLIO METTERE ) AAVESSE GIURATO costretto dalla forza e atterrito dalla spada, desistette dall'accusa e mentenne la fiducia data. Presso gli antichi veniva considerato dii grande valore il giuramento tanto che la fedeltà veniva anteposta a tutti i vantaggi (personali). Ritenevano infatti che fosse di grande interesse per lo stato che i cittadini conservassero la parola data. E così presso di loro sempre venivano considerati grandissimi quei cittadini che avevano rispettato il giuramento al contrario vennero puniti con disonore con la privazione dei diritti civili, con l'esilio, quelli che non avevano rispettato il giuramento e che questo avevano violato




ma che hanno scritto? no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa

si trovano molti di quei cittadini che conservarono il giuramento; :shock: :shock: :shock: no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa

... quelli che vennero puniti con l'infamia, al contrario, con (deminutione) capitale, con l'esilio (quelli) che per nulla avevano condotto il giuramento e lo avevano violato :shock: :shock: :shock: no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa no questo non si fa

giada

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