Cilices invaserant maria; missus est contra eos Publius Servilius. Quamvis eius classis levibus navibus careret, clara victoria piratas superavit. Sed paulo post latius quam prius Siciliae quoque litora et Campaniam subito adventu terrere voluerunt. Tum Pompeius, dispersam toto mari pestem in perpetuum volens exstinguere, magno apparatu eos adgressus est. Cum classibus et suis et socialibus abundaret, per plures legatos atque praefectos utraque Ponti et Oceani ora complexus est. Sic per omnis aequoris portus, sinus, latebras, quidquid piratarum fuit, inclusum est. Ipse Pompeius in originem fontemque belli Ciliciam movit; sed hostes, ubi circumfusa undique rostra Romana viderunt, abiectis statim telis remisque, vitam fuga quaesiverunt
Cilici avevano invaso i mari; fu mandato contro di loro Publio Servilio. Sebbene la sua flotta fosse priva di navi leggere superò i pirati con una clamorosa vittoria. Ma poco dopo con un raggio d’azione più vasto che in precedenza, si proposero di terrorizzare con un ' improvvisa sortita anche le coste della Sicilia e la Campania. Allora Pompeo, volendo eliminare per sempre quel flagello diffuso per tutto il mare, li attaccò con mezzi imponenti. Poichè aveva molta disponibilità di flotte sue e degli alleati, servendosi di molti llegati e prefetti chiuse a tenaglia entrambi i fronti del Mar Nero e dell’Oceano Atlantico. Così per tutti i porti, i golfi, le insenature nascoste del mare, tutto ciò , origine e fonte della guerra; ma i nemici, non appena videro i rostri romani sparsi da ogni parte, gettati subito via i dardi e i remi, cercarono scampo nella fuga