da giada » 28 feb 2010, 12:05
Questo è il passo originale devi cercare di ricostruirla in base alle frasi della tua
Lycurgus leges instituit Spartanis non habentibus et clarissimus fiut tam legum legum inventione quam integritatis exempla.Parsimoniam omnibus inculcavit,existimans laborem militiae faciliorem fore frugalitatis consuetudine(compl d causa).Auri argentique usum velut omnium scelerum materia abolevit.Fundos omnium inter omnes divisit,ne ullus civis potentior aliis esset.Convivere omnes publice iussit,ne divitiae vel luxuria in occulto essent,nec licebat vestem cultiorem habere aut epulas facere opulentiores.Pueros puberes non in forum,sed in agrum deduci praecepit,ut primos annos non in luxuria,sed in opere et in laboribus agerent.Virgines sine dote nubere iussit,ut uxores,non pecuniae,eligerentur.Maximos honores tribuit senibus propter maiorem aetatis peritiam,nec in ulla civitate senectus honoratior quam Lacedaemone fuit.
licurgo instituì le leggi agli spartani che non ne avevano e fu famosissimo tanto nell'invenzione delle leggi quanto negli esempi di onestà.
a tutti inculcò la prsimonia, giudicando che la fatica dell'attività militare sarebbe stata più facile a causa dell'abitudine alla frugalità. abolì l'uso di oro e argento come materia di tutte le empietà. divise i fondi (parti d campo) di tutti tra tutti, affinché nessun cittadino fosse più potente degli altri. comandò che tutti vivessero pubblicamente, affinché non ci fossero di nascosto ricchezza o lusso, e non accettava che si avesse una veste più raffinata o che si facessero pranzi più ricchi (tradotto al passivo per semplicità visto che nn c'è un sogg espresso). legiferò che i fanciulli fossero condotti da adolescenti non nel foro, ma nei campi, perché conducessero i loro primi anni non nel lusso ma tra il lavoro e la fatica. ordinò di sposare le vergini senza dote, perché non fossero preferiti i soldi, ma le mogli.
attribuì i massimi onori agli anziani a causa della maggiore esperienza di vita, e non la vecchiaia non fu onorata in nessuna città più che a sparta.
Fundos omnium aequaliter inter omnes divisit, ut aequata patrimonia neminem potentiorem altero redderent. Conviva agere omnes publice iussit, ne cuius divitiae in occulto essent. Iuvenibus non amplius una veste toto anno permisit, nec quemquam cultiorem vestem quam alterum induere iussit, ne imitatio in luxuriam verteretur. Pueros non in forum, sed in agrum deduci iussit, ut primos annos non in luxuria, sed in opere et in laboribus agerent. Virgines sine dote nubere iussitut uxores eligerentur, non pecuniae, severisque matrimonia sua viri coerceren , cum nullis frenis dotis tenerunt, Maximum honorem non divitibus et potentibus, sed senibus tribut, nec usquam senectus honoratior fuit quam in Lacedamemoniorum urbe. Dein ut aeternitatem legibus suis daret, iure iurando obligat civitatem nihil eos (=cives) de eius legibus mutaturos esse, priusquam reverteretur, et simulat se ad oraculum Delphicum proficisci, consulturum quid addendum mutandumque legibus videretur. Proficiscitur autem Cretam ibique perpetuum exilium egit
(Licurgo) Separò i fondi di tutti ugualmente fra tutti, ut aequata patrimonia. Comandò a tutti i senatori di banchettare pubblicamente, affinchè non fossero nascoste le ricchezze di nessuno. Permise ai giovani non più di un solo vestito per tutto l'anno e ordinò che nessuno indossasse una veste più elegante di un altro. Ordinò che i poveri fossero condotti non nella piazza, ma nel campo, affinchè trascorressero i primi anni non nel lusso, ma nelle opere e nel lavoro. Ordinò che le vergini si sposassero senze dote .affinchè le mogli fossero scelte non per il patrimonio, e per la severità del suo uomo frenassero i matrimoni, perchè non fossero trattenute dalla dote da nessun freno, attribuì il massimo potere non ai ricchi e ai potenti, ma agli anziani, e la vecchiaia fu onorata maggiormente nella città di Sparta che in ogni altro luogo.In seguito affinchè desse (per dare) alle proprie leggi l'immortalità, obbligò la città con un giuramento che i cittadini non avrebbero mutato alcuna di quelle leggi, prima che egli fosse ritornato e finse di andare dall'oracolo di Delfo, per esaminare che cosa sembrava si dovesse aggiungere e mutare delle leggi. Andò invece a Creta e ivi trascorse un esilio perpetuo