Gli svaghi di domiziano - versione Svetonio LATINA LECTIO

Messaggioda leopoldo » 2 apr 2010, 10:43

mi servirebbero le versioni latine stranezze di domiziano libro latina lectio pag 299 n 196 inizia inter initia principatus cotidie horarium e finisce at in amphitheatro navale quoque da svetonio.l'altra è l'africano maggiore predice al nipote la sua futura gloria da cicerone inizia videsne illam urbem ,que parere populo romano e finisce si impias inimicorum et propinquorum manus effugeris. grazie mille

leopoldo

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 
Risposte:

Messaggioda giada » 2 apr 2010, 11:40

inter principatus initia,cotidie domitianus secretum horarum sumere solebat,id est nihil amplius quam muscas captare ac stilo praecuto configere.Quondam cuidam interroganti: "estne alius hospes intus?", Vibius Crispus non absurdum responsum voluit dare,nam his verbis respondit:"Ne musca quidem".Quotiens otium esset,tempus terebat omnibus oblectamentis quae malebat,nam alea se oblectabat,etiam profestis diebus matutinisque horis, ac lavabat de die prandebatque ad satietatem, ut non temere super cenam praeter matianum malum et modicam in ampulla potiunculam sumeret.Regii iuvenes otium conviviis comissationibisque inter se terebat,contra domitianus convivari malebat frequenter ac large,sed paene raptium; certe non ultra solis occasum nec ut postea comissaretur.Nam ad horam sommi nihil aliud quam solus secreto daembulabat.




Nei primi tempi del suo principato , ogni giorno Domiziano aveva l'abitudine di isolarsi per qualche ora, unicamente allo scopo di prendere le mosche che trafiggeva con uno stilo pungentissimo. A chi gli chiedeva se c'era qualcuno con l'imperatore, Vibio Crispo volle dare una risposta non assurda, infatti rispose a queste parole: "Nemmeno una mosca"
Ogni volta che si riposava, passava il tempo con i divertimenti che preferiva, infatti si dilettava giocando a dadi, anche nei giorni di lavoro ed al mattino; prendeva il bagno di giorno e pranzava abbondantemente, in modo che per cena si accontentava di una mela di Mazio e di una piccola quantità di bevanda contenuta in un flacone.
I giovani soldati del re passavano oziosamente il tempo tra loro con convivi e baldorie, invece Domiziano preferiva offrire frequenti e sontuosi banchetti, ma quasi sempre di breve durata; e in ogni caso senza oltrepassare il tramonto del sole e non per darsi in seguito alle gozzoviglie. Infatti, fino al momento di andare a dormire, non faceva altro che passeggiare tutto solo ed appartato


a chi gli chiedeva se c'era qualcuno con l'imperatore, rispose con molto spirito: «No, nemmeno una mosca.» Più tardi sua moglie Domizia, da cui ebbe un figlio durante il suo secondo consolato, ricevette il titolo di Augusta nel secondo anno del suo principato. In seguito poiché essa si era follemente innamorata dell'istrione Paride, la ripudiò, ma poco tempo dopo, non potendo sopportare questa separazione, la riprese, come se il popolo avesse insistito. Per altro, nell'esercizio del potere si mostrò per parecchio tempo di umore molto variabile, mescolando in parti uguali vizi e virtù, fino al momento in cui le stesse virtù degenerarono in vizi: per quello che si può presumere, oltre a quella che era la sua naturale inclinazione, il bisogno lo rese rapace e la crudeltà feroce.

giada

Site Admin
Site Admin
 

Torna a LATINO e GRECO

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-12-21 00:07:01 - flow version _RPTC_G1.3