Ritratto di Augusto versione svetonio da gradus facere

Messaggioda Billie94 » 6 mag 2010, 15:19

Ritratto d'augusto - da svetonio
GRADUS FACERE pag. 184 n. 7

forma fuit eximia et per omnes aetatis gradus venustissimas,

[..] Ut non nisi ex comparatione astantis aliquius procerioris intelligi posset.

Caligola non era sano nè di corpo nè di mente - di svetonio

Valitudo ei neque corporis neque animi constitit.

Summam confidentiam et contra nimium metum.

grazieate

Billie94

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Messaggioda giada » 6 mag 2010, 15:39

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Forma fuit eximia et per omnes aetatis gradus venustissima, quamquam et omnis lenocinii neglegens; in capite comendo tam incuriosus, ut raptim compluribus simul tonsoribus operam daret ac modo tonderet modo raderet barbam eoque ipso tempore aut legeret aliquid aut etiam scriberet. Vultu erat vel in sermone vel tacitus adeo tranquillo serenoque, ut quidam e primoribus Galliarum confessus sit inter suos, eo se inhibitum ac remollitum quo minus, ut destinarat, in transitu Alpium per simulationem conloquii propius admissus in praecipitium propelleret. Oculos habuit claros ac nitidos, quibus etiam existimari volebat inesse quiddam divini vigoris, gaudebatque, si qui sibi acrius contuenti quasi ad fulgorem solis vultum summitteret; sed in senecta sinistro minus vidit; dentes raros et exiguos et scabros; capillum leviter inflexum et subflavum; supercilia coniuncta; mediocres aures; nasum et a summo eminentiorem et ab imo deductiorem; colorem inter aquilum candidumque; staturam brevem--quam tamen Iulius Marathus libertus et a memoria eius quinque pedum et dodrantis fuisse tradit,--sed quae commoditate et aequitate membrorum occuleretur, ut non nisi ex comparatione astantis alicuius procerioris intellegi posset.

traduzione

79 Era di rara bellezza e conservò il suo fascino per tutte le fasi della sua vita; tuttavia trascurò ogni forma di civetteria ed era tanto indifferente alla cura dei capelli che si affidava frettolosamente a diversi parrucchieri; in fatto di barba ora se la faceva regolare, ora se la faceva radere e in quello stesso tempo o leggeva qualcosa o perfino scriveva. Il suo viso emanava calma e serenità, sia quando conversava, sia quando taceva, tanto che un notabile dei Galli confessò ai suoi compatrioti che, quando egli attraversava le Alpi, fattosi mettere vicino a lui, con il pretesto di intrattenerlo, ma in realtà con l'intenzione di farlo cadere in un precipizio, fu incapace di agire e quasi paralizzato dalla sua vista. I suoi occhi erano vivi e brillanti, nei quali voleva far credere che vi fosse una specie di divino vigore ed era contento se qualcuno, fissandolo troppo a lungo, abbassava il volto come accecato dal fulgore del sole; nella vecchiaia però il suo occhio sinistro si indebolì; aveva i denti radi, piccoli e irregolari, i capelli leggermente ondulati e biondicci, le sopracciglia unite e le orecchie normali, il naso sporgente in alto e ricurvo in basso, il colore della pelle tra il bruno e il bianco. La sua statura era bassa (tuttavia, il suo liberto e storiografo imperiale Giulio Marato dice che era di cinque piedi e tre quarti), ma era talmente proporzionato nelle membra da non potersene accorgere se non paragonandolo ad una persona più alta che stesse vicino a lui.

giada

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