Ciro, sottomessa l'Asia e ridotto in suo potere tutto l'Oriente, muove
guerra agli Sciti. Allora era regina degli Sciti Tamiri che non essendo
stata spaventata . come una donna, dall'arrivo dei nenici permise a questi
il passaggio del fiume Arasse (e) che (lo) attraversassero ritenendo che
la battaglia (fosse) più agevole per lei dentro i confini del suo regno e
che la fuga per i nemici (fosse) più ardua per l'ostacolo del fiume. E
così Ciro, trasportate le truppe oltre , dopo essere avanzato un po' nella
Scizia, collocò l'accampamento. Poi, il giorno dopo, simulata la paura,
come se avesse abbandonato l’accampamento fuggendo, lasciò così gran
quantità di vino e quelle cose che erano necessarie al banchetto. Essendo
stato riferito ciò alla regina, (quest'ultima) manda il figlio (ancora)
giovinetto ad inseguirlo con la terza parte dell'esercito. Ma dopo che si
arrivò all'accampamento di Ciro, il giovinetto, (ancora) inesperto di arte
militare, come se fosse venuto ad un banchetto, non ad un combattimento,
trascurati i nemici, permise ai barbari, che non erano abituati al vino,
di riempirsi di vino e (in questo modo) gli Sciti sono vinti più con
l'ubriachezza che con la guerra.
Infatti, conosciute queste cose, Ciro, avendo fatto ritorno durante la notte, li sorprese ubriachi e uccise tutti gli Sciti compreso il figlio della regina Perduto un esercito tanto grande e, cosa di cui si doveva addolorare più profondamente, l'unico figlio, Tamiri non sfogò nelle lacrime il dolore della perdita, ma si volse ai conforti della vendetta e con con un pari inganno di insidie sorprese i nemici che esultavano per la recente vittoria; infatti, simulata la sfiducia per la sconfitta ricevuta, ritirandosi condusse Ciro fino ad un passo stretto. Qui preparato un agguato sui monti, trucidò duecentomila persiani con lo stesso re.
In questa vittoria fu anche memorabile il fatto che non sopravvisse alcuna notizia di questa sconfitta
ce l'ho fin qui
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