ecco a te
«Non fuggirò più, figlio di Peleo, come ora ho fatto tre volte, 250
attorno all'illustre città di Priamo, e non ho avuto il coraggio
di aspettare il tuo assalto. Ma ora il mio cuore mi spinge
a starti di fronte, sia vincitore o sconfitto.
Ma su, invochiamo gli dèi, che saranno
i migliori testimoni e garanti dei nostri patti. 255
Se Zeus mi concede che io ti resista e ti tolga la vita,
io non recherò offese orrende al tuo corpo
ma, dopo averti spogliato delle armi illustri,
ridarò ai Greci il tuo corpo: tu fa' altrettanto».
Lo guardò di traverso e gli rispose il veloce Achille: 260
«Ettore, non parlarmi, maledetto, di accordi;
non ci sono patti tra gli uomini ed i leoni,
non hanno cuori concordi i lupi e gli agnelli,
senza tregua sono nemici gli uni degli altri:
così tra me e te non ci può essere mai amicizia 265
né giuramenti, prima che uno di noi cada e sazi
di sangue Ares, il guerriero dal pesante scudo.
Pensa piuttosto a tutto il tuo valore,
perché ora devi essere combattente e coraggioso guerriero.
Non puoi sfuggirmi; qui subito Pallade Atena 270
ti uccide con la mia lancia; e pagherai tutti quanti
i lutti per i miei compagni, che uccidesti infuriando in battaglia».