Quod si cuiquam iustus honos habitus est in morte legato, in nullo iustior quam in Ser. Sulpicio reperietur. Ceteri qui in legatione mortem obierunt ad incertum vitae periculum sine ullo mortis metu profecti sunt: Ser. Sulpicius cum aliqua perveniendi ad M. Antonium spe profectus est, nulla revertendi. Qui cum ita adfectus esset ut, si ad gravem valetudinem labor accessisset, sibi ipse diffiderei, non recusavit quo minus vel extremo spiritu, si quam opem rei publicae.ferre posset, experiretur
Se mai giusto omaggio fu reso a persona morta nell'esercizio delle funzioni di ambasciatore, si deve convenire che a nessuno è più giusto renderlo che a Servio Sulpicio. Anche altri incontrarono la morte durante un'ambasceria, ma erano partiti senza alcun altro timore di morte che l'incertezza e il pericolo che sempre sovrastano alla vita dell'uomo; Servio Sulpicio invece, se partendo aveva la speranza di poter arrivare fino a Marco Antonio, nessuna ne aveva di far ritorno. Sebbene conscio che con le sue precarie condizioni di salute ogni maggiore fatica poteva essergli di grave pregiudizio, egli non ebbe esitazioni e cercò, fino all'ultimo respiro, di portare un qualche aiuto allo Stato.