non ce l'ho il passo di demostene dovrebbe essere questo cerca di trarla
Ora come si venne ai bicchieri fecero essi entrar una donna d Oliato avvenente bensì ma insieme ben nata costumata come il atto lo comprovò Questa essi in sulle prime costrinsero così colle buone a mangiare e bere come mi fu il giorno dopa contato da Jatrocle poscia ite le cose un pò più oltre e sendo già riscaldati dal vino le comandarono di giacer tra loro i 38 e cari ter rellar non so che Contorcevasi la donna co me quella che né sapeva né volea l arhrfLacj allora costui e Frinone dieronsi a gridare esser questo atto insolente né a verun atto da tollerarsi che una schiava di quella malatletta schiatta degli Olintj ii 411 facesse la schizzinno sa 141 su disse chiamisi un servo e si m arrechi una sferza Venne un ragazzo colla sferza in mano allora avendo costoro corna ubbriachi e ribaldi detto alla donna di sozze cose e questa sendosi posta a piangere e borbottando pur qualche cosa tra se il servo stracciatile di dosso i panni le diede in sullv spalle parecchie sferzate Ella fuor di se per la doglia e per lo spavento balza correndo si gitta alle ginocchia di Jatrocle 142 e butta sossopra la tavola Che se quegli impietosito non l avesse tolta loro di mano restava élla vittima della costoro ubbriachezza perciocché la brutalità di questo ribaldone abbeverato è oltre modo strana e violente 43 Di questa avventura 144 e in Arcadia se ne fé multo rumore fra Diecimila ed a voi né die ragguaglio Diofento ch io ben tosto costringerò a renderne feitimonianza ed in Tessaglia e in ogni luogo se ne diffuse la fama 140 E questo vituperato consapevole di tante sue nefandezze oserà ancora guardarvi in faccia E la sua yita passata con alta e sonora voce predicherà che mi fanno affogar xli rabbia Si certo che tutti non sanno che primiera juente leggevi i IjUri a tua madre mentre sa t ui vi e che sendiO aacofa fanciullo ti mescolavi colle torme Iel Padre Libero e ti ravvol t cogli ubbriachi cke poscia servisti di no liijo ai Magistrati e per due o tre dramme Don ch altro vendevi a tua lealtà che linai mente poco dianzi tenendoti beato d esser ai tore di t rze parti campavi all altrui spe e cosi alla meglio 14 Diqual vita dunque vuoi tu pii i i n di quella elite n pn vivesti perciocché la vissuta da te è tale jUal i6 Id dipifcsì non altra ÌL costui o sfacciatezza acculò altri ti im pud jri ii 147 ma unii per aoco li sto Leggansi prima i testimonj