VERSIONE SENOFONTE AGESILAO II 13 14 15 16

Messaggioda giobatta » 30 giu 2010, 7:09

Agesilao CAPITOLO II 13 14 15 e 16
sottotitoletto è 'anche ferito,agesilao non dimentica il rispetto verso gli dei e gli uomini'

giobatta

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Messaggioda giobatta » 30 giu 2010, 7:40

inizio Επειδε δε η μεν νικη fine ποιησαντο και εκοιμητησαν

giobatta

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Messaggioda giobatta » 30 giu 2010, 10:51

επειδε δε η νικη συν Αγεσιλαος εγενετο,τετρωμενος δ'αυτος προσηυεχθη προς τηυ φαλαγγα,προσελασαντες τινες των ιππεων

giobatta

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Messaggioda giada » 30 giu 2010, 11:12

bravo bene osì ok2

ἐπειδὴ δὲ ἡ μὲν νίκη σὺν Ἀγησιλάῳ ἐγένετο, τετρωμένος δ᾽ αὐτὸς προσηνέχθη πρὸς τὴν φάλαγγα, προσελάσαντές τινες τῶν ἱππέων λέγουσιν αὐτῷ ὅτι τῶν πολεμίων ὀγδοήκοντα σὺν τοῖς ὅπλοις ὑπὸ τῷ ναῷ εἰσι, καὶ ἠρώτων τί χρὴ ποιεῖν. ὁ δὲ καίπερ πολλὰ τραύματα ἔχων πάντοσε καὶ παντοίοις ὅπλοις ὅμως οὐκ ἐπελάθετο τοῦ θείου, ἀλλ᾽ ἐᾶν τε ἀπιέναι ὅποι βούλοιντο ἐκέλευε καὶ ἀδικεῖν οὐκ εἴα, καὶ προπέμψαι ἐπέταξε τοὺς ἀμφ᾽ αὐτὸν ἱππεῖς ἔστε ἐν τῷ ἀσφαλεῖ ἐγένοντο ἐπεί γε μὴν ἔληξεν ἡ μάχη, παρῆν δὴ θεάσασθαι ἔνθα συνέπεσον ἀλλήλοις τὴν μὲν γῆν αἵματι πεφυρμένην, νεκροὺς δὲ κειμένους φιλίους καὶ πολεμίους μετ’ ἀλλήλων, ἀσπίδας δὲ διατεθρυμμένας, δόρατα συντεθραυσμένα, ἐγχειρίδια γυμνὰ κολεῶν, τὰ μὲν χαμαί, τὰ
δ’ ἐν σώματι, τὰ δ’ ἔτι μετὰ χεῖρας. τότε μὲν οὖν (καὶ γὰρ ἦν ἤδη ὀψέ) συνελκύσαντες τοὺς τῶν πολεμίων νεκροὺς εἴσω φάλαγγος ἐδειπνοποιήσαντο καὶ ἐκοιμήθησαν· πρῲ δὲ Γῦλιν τὸν πολέμαρχον παρατάξαι τε ἐκέλευσε τὸ στράτευμα καὶ τρόπαιον ἵστασθαι καὶ στεφανοῦσθαι πάντας τῷ θεῷ καὶ τοὺς αὐλητὰς πάντας αὐλεῖν. καὶ οἱ μὲν ταῦτ’ἐποίουν· οἱ δὲ Θηβαῖοι ἔπεμψαν κήρυκα, ὑποσπόνδους τοὺς νεκροὺς αἰτοῦντες θάψαι. καὶ οὕτως δὴ αἵ τε σπονδαὶ γίγνονται καὶ ὁ Ἀγησίλαος οἴκαδε ἀπεχώρει, ἑλόμενος ἀντὶ τοῦ μέγιστος εἶναι ἐν τῇ Ἀσίᾳ οἴκοι τὰ νόμιμα μὲν ἄρχειν, τὰ νόμιμα δὲ ἄρχεσθαι.


Dopo che la vittoria fu nelle mani di Agesilao, essendo egli stesso ferito, fu condotto alla sua falange, arrivando alcuni dei cavalieri gli dissero che 80 nemici erano in armi sotto il tempio, e chiesero che cosa bisognasse fare. Quello allora pur avendo avuto molte ferite in ogni parte procurate da armi di ogni tipo, tuttavia non dimenticò il culto divino, ma se alcuni avessero voluto andare via, lui avrebbe ristabilito l'ordine e non avrebbe lasciato che fossero empi. Allora dunque,ed infatti era già tardi, avendo tirato assieme i morti dei nemici fuori dalla falange, cenarono e si coricarono; Al mattino egli ordinò che il polemarco Gilide schierasse l'esercito e di innalzare un trofeo, di indossare tutti corone in onore del Dio e di far suonare gli auli a tutti gli auleti. Gli uomini obbedirono memtre i Tebani inviarono un araldo chiedendo di poter seppellire i morti con la cessione di una tregua.
Si stipuò così la tregua e Agesilao tornò in patria scengliendo anzichè essere l'uomo più grande di Asia, di governare e di essere governato entro i limiti della legge nella sua patria

si mettesse davanti e si incoronassero tutti al dio e tutti i flautisti suonassero. E quelli fecero queste cose: allora i Tebani inviarono degli araldi richiedendo i morti per seppellirli. E così furono fatte delle tregue ed Agesilao tornò in patria

giada

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