da giada » 24 mag 2010, 15:30
Cum vagus et exsul erraret, atque, undique exclusus, Oppianicus in Falernum se ad Caium Quinctilium, veterem hospitem, recepisset, ibi primum in morbum incidit ac satis vehementer ac diu aegrotavit. Erat cum eo uxor Sassia, perdita ac scelesta femina, cum Statio Albio quodam colono et homine valenti adulterina consuetudine coniuncta. At Nicostratus, fidelis Oppianici servulus, percuriosus et minime mendax, omnia domino de adulterio renuntiavit. Tum Oppianicus, cum iam convalesceret neque in Falerno improbitatem coloni diutius toleraret, Romam perrexit(solebat enim extra portam parvas aedes conduca tenere). Ibi dicunt illum, cum homo infirma valetudine esset propter recentem morbum, ad urbem cum febri pervenisse et paucis diebus decessisse. Multi suspexerunt illam mortis rationem, nisi naturalem, domesticum intra parietes scelus indicavisse
Oppianico, vagando incerto ed esule e cacciato da tutte le parti, essendosi rifugiato nel Falerno da Caio Quintilio, antico ospite, dapprima cadde ammalato e piuttosto velocemente e a lungo rimase infermo. Era con lui sua moglie Sassia donna perduta e scellerata, unita da una relazione adulterina con un certo Stazio Albio, colono e uomo forte. Ma Nicostrato, fedele schiavetto di Oppianico, oltremodo curioso ed incapace di mentire, spifferò al padrone tutto sull' adulterio. Allora Oppianico, dato che cominciava a stare meglio e non sopportando più a lungo l' ingiuria del colono in Falerno, si recò a Roma ( era solito infatti tenere in affitto delle casette in periferia ). Li dicono che egli, essendo uomo indebolito a causa della recente malattia, arrivasse in città con la febbre e morisse dopo pochi giorni. Molti sospettarono che la causa di quella morte, se non fosse dovuta a cause naturali, testimoniasse un delitto compiuto fra le pareti di casa.