da giada » 15 apr 2009, 15:58
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Senatus quin exterarum gentium legationes audiret non recusavit, cum impedire vellet ne Antiochus, Syriorum rex, Alexandria potiretur. Primi Alexandrini legati vocati sunt a Ptolomaeo et Cleopatra missi, qui ne libertatem amitterent timebant. Antiochus, qui hospes Romae fuerat,per honestam speciem maioris Ptolomaei reducendi in regnum, cum minore frate eius, tum Alexandriam tenente, bellum gerebat; quin etiam, tumultuario opere ponte per Nilum facto exercituque transducto, paulum afuit, quin urbem occuparet. Legati questum venerant et oratum, ne senatus opem ferre dubitaret. Dicebant enim ea merita populi Romani in Antiochum, eam apud omnes reges gentesque auctoritatem esse, ut, si Antiochum revocassent, se dubitare non posse, quin Antiochus extemplo abscessurus esset a moenibus Alexandriae abducturusque exercitum in Syriam esset. Moti patres precibus eorum, statim legatos Alexandriam miserunt, a quibus Antiochus bellum producere prohibitus est.
Il senato non rifiutò di ascoltare le ambascerie delle popolazioni straniere, poiché voleva impedire che Antioco, re dei Siriani, s’impadronisse di Alessandria. Furono chiamati per primi gli ambasciatori alessandrini, mandati da Tolomeo e Cleopatra, che temevano di perdere la libertà. Antioco, che era stato ospite a Roma, con il pretesto di rimettere sul trono Tolomeo Maggiore, sosteneva una guerra contro il fratello minore di lui, che allora occupava Alessandria; e anzi mancò poco che, costruito un ponte sul Nilo con un lavoro fatto in fretta e trasportato al di là l’esercito, prendesse la città. Gli ambasciatori erano giunti per lamentarsi e pregare portare aiuto. Dicevano infatti che tali erano i meriti del popolo romano verso Antioco, tale era l'autorità presso tutti i re e tutti i popoli, che, se essi avessero richiamato Antioco, essi non potevano dubitare, che Antioco immediatamente si sarebbe allontanato dalle mura di Alessandria ed avrebbe ricondotto l’esercito in Siria. I senatori convinti dalle loro preghiere, immediatamente mandarono ad Alessandria ambasciatori, dai quali fu proibito ad Antioco di continuare la guerra