da giada » 2 lug 2010, 14:40
[quote="Nippy92"]
A TUTT'OGGI QUESTO BRANO è STATO INTRADOTTO SU INTERNET
non ce l'ha nessuno
Quid ego nunc lugeam vitam hominum?Vere et iure possum; sed quid necesse est, cum id agam ne post mortem miseros nos putemus fore, etiam vitam efficere deplorando miseriorem?Fecimus hoc in eo libro , in quo nosmet ipsos, quantum potuimus, consolati sumus. A malis igitur mors abducit , non a bonis , verum si quaerimus. Et quidem hoc a Cyrenaico Hegesia si copiose disputatur , ut is a rege Ptolomaeo prohibitus esse dicatur illa in scholis dicere, quod multi is auditis mortem sibi ipsi consciscerent.
Avrei bisogno della traduzione di questo passo del XXXIV libro delle tusculanae disputationes di cicerone!
Grazie
Ecco qua
A TUTT'OGGI .....
..... (io ti dico) ADESSO VEDRAI QUANTI PARASSITI SE LA COPIANO DOPO CHE IO HO FATTO LA FATICA
Si tratta delle
Tuscolanae Disputationes libro I 34 83Perchè ora dovrei andare a perdermi in lamentele sulla vita dell'uomo? Avrei tutto il diritto di farlo e sarei sincero; ma a che servirebbe proprio quando sto cercando di far vedere che dopo la morte non esiste l'infelicità, peggiorare ancora la vita con i miei lamenti? l'ho già fatto nell'opera che doveva servire per quanto possibile a consolare me personalmente. Insomma la morte se si guarda bene come stanno le cose ci toglie dai mali e non dai beni della vita Questa è la tesi che appunto sosteneva Egesia il Cirenaico e la sosteneva con tanta forza persuasiva che, si dice, il Re tolomeo gli vietò di esporla nelle sue lezioni perchè vi erano molti che dopo averlo udito parlare andavano a darsi la morte.
(
dopo averlo udito parlare andavano a darsi la morte oddio... addirittura?)