da giada » 14 lug 2008, 8:43
Metello Numidico con la perseveranza ottenne una pur indegna autorità e con le sue abitudini una sommossa: infatti rendendosi conto a cosa tendessero i funesti tentativi di Saturnino tribuno della plebe e che gran male sarebbe scaturito da essi per lo stato se non ci si fosse opposti a questi, preferì andare in esilio che contro la legge di lui. Può qualcuno esser detto più ostinato di quest'uomo, che senza che la sua sentenza fosse respinta sopportò di restar privo della patria nella quale aveva il sommo grado della dignità? Parimenti espulso dal partito polare si ritirò in Asia. Ivi (lett. nella quale), essendogli stata consegnata mentre per caso assisteva ai giochi in Traile una lettera nella quale era scritto che era stato votato il suo ritorno a Roma con il massimo consenso del senato e del popolo, non si allontanò dal teatro prima che lo spettacolo fosse finito, non manifestò la sua gioia da nessuna parte a coloro che gli sedevano vicino, ma contenne in se la grandissima gioia. Consta che egli con pari volto sia stato esule e riammesso (in patria). A tal punto coltivò il beneficio della moderazione sempre misurato nelle cose favorevoli e contrarie con fermezza d'animo