Vespasiano Titus filius successit, qui quoque Vespasianus dictus est, vir omnium virtutum genere mirabilis adeo ut amor et deliciae humani generis diceretur, facundissimus, bellicosissimus, moderatissimus. Romae tantae civilitatis in imperio fuit, ut nullum hominem omnino punierit, convictos adversum se coniurationis dimiserit, vel in familiaritate, quae antea iis erat, habuerit. Facilitatis et liberalitatis tantae fuit, ut numquam negaverit omnibus iis, qui aliquid (qualcosa, acc. sing.) petebant. Cum ab amicis ob hoc reprehenderetur, respondit neminem tristem debere ab imperatore discedere. Olim, cum in cena ei venit in mentem nihil se eo die praestitisse, «Amici», inquit, «hodie diem perdidi».
grazie in anticipo x la traduzione
A vespasiano successe il figlio tito, che fu chiamato anche lui Vespasiano, uomo per ogni genere di grandi virtù al punto che veniva chiamato amore e delizia del genere umano molto eloquente, abile guerriero, molto equilibrato. A Roma, durante il (periodo del suo) impero, fu di tanta mitezza che non puì mai alcun uomo, lasciò andare i colpevoli di una congiura contro di lui, anzi era in amicizia con loro come prima.Fu di tanta indulgenza e generosità che, non negando nulla a nessuno ed essendo rimproverato dagli amici, rispose che nessuno doveva allontanarsi triste dall’imperatore. Una volta durante una cena gli venne in mente che in quel giorno non aveva fattto nulla "Amici" disse ""oggi ho sprecato un giorno".