SCELTA DELLE CAUSE DA TRATTARE Versione Plinio il giovane

Messaggioda joe94 » 15 lug 2010, 22:32

ei ciao sentite il libro di testo nn lo so della versione però posso dirvi ke è di plinio il giovane e comincia con " avidius quietus, qui me unice dilexit et, quo non minus gaudeo,probavit, ut multa alia thraseae...." e finisce con " proinde multum lege, scribe, meditare, ut possis, cum voles, dicere; dices, cum velle debebis". grazie mille in anticipo.

joe94

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Messaggioda giada » 16 lug 2010, 9:51

Avidius Quietus, qui me unice dilexit et — quo non minus gaudeo — probavit, ut multa alia Thraseae — fuit enim familiaris — ita hoc saepe referebat, praecipere solitum suscipiendas esse causas aut amicorum aut destitutas aut ad exemplum pertinentes. Cur amicorum, non eget interpretatione. Cur destitutas? quod in illis maxime et constantia agentis et humanitas cerneretur. Cur pertinentes ad exemplum? quia plurimum referret, bonum an malum induceretur. Ad haec ego genera causarum ambitiose fortasse, addam tamen claras et illustres. Aequum est enim agere non numquam gloriae et famae, id est suam causam. Hos terminos, quia me consuluisti, dignitati ac verecundiae tuae statuo. Nec me praeterit usum et esse et haberi optimum dicendi magistrum; video etiam multos parvo ingenio litteris nullis, ut bene agerent agendo consecutos. Sed et illud, quod vel Pollionis vel tamquam Pollionis accepi, verissimum experior: 'Commode agendo factum est ut saepe agerem, saepe agendo ut minus commode', quia scilicet assiduitate nimia facilitas magis quam facultas, nec fiducia sed temeritas paratur. Nec vero Isocrati quo minus haberetur summus orator offecit, quod infirmitate vocis mollitia frontis ne in publico diceret impediebatur. Proinde multum lege scribe meditare, ut possis cum voles dicere: dices cum velle debebis


Avidio Quieto, che mi volle un bene grande e, osa di cuinon sono meno felice, mi stimò, raccontava spesso fra gli altri pensieri di Trasea (di cui fu intimo) anche questo, che lui raccomandava di assumere le cause degli amici o quelle senza un difensore o quelle che possono servire da esempio. Perchè quelle degli amici non occorre chiarirli, ma quelle senza difensori? Perchè in esse soprattutto si riconosce il coraggio e la generosità del difensore, e quelle che servono da esempio? Perchè è molto importante ammaestrare circa il bene e ilmale. A queste categorie di cause forse per ambizione aggiungerei anche quella delle cause famose e celebri. E' giusto infatti che si lavori qualche volta per la gloria e la rinomanza cioè per la propria causa. Ilimiti sono questi che io pongo alla tua dignità e alla tua delicatezzapoichè mi hai interrogato. Non ignoro che la pratica è ritenuta ed è la migliore insegnante nel parlare infatti vedo che molta gente di scaro talento, di nessuna cultura che a forza di discutere ha imparato a discutere bene. Ma io a riprova ho riconosciuto che è vero quanto affermò Pollione o a lui si attribuisce "Facendo bene arringa mi è capitato spesso di arringare molto bene" il che significa che col tanto esercizio si prende più facilità che non capacità e non fiducia ma presunzione. Nè (Pollione) portò un pregiuddizio alla fama di Isocrate come grande oratore, il fatto di non poter arringare in ubblico per la sua flebile voce e l'impacciat aspetto. Quindi leggi molto, scrivi, pensa, per poter parlare quando tu lo vorrai, parlerai quando dovrai volerlo.

giada

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