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Ἐπὶ δὲ τῷ δείπνῳ οἱ μάκαρες μουσικῇ τε καὶ ᾠδαῖς σχολάζουσιν· ᾄδεται δὲ αὐτοῖς τὰ Ὁμήρου ἔπη μάλιστα. Καὶ αὐτὸς δὲ πάρεστι καὶ συνευωχεῖται αὐτοῖς.
Οἱ μὲν οὖν χοροὶ ἐκ παίδων εἰσὶν καὶ παρθένων. Ἐπειδὰν δὲ οὗτοι παύωνται ᾄδοντες, δεύτερος χορὸς παρέρχεται ἐκ κύκνων καὶ χελιδόνων καὶ ἀηδόνων. Ἐπειδὰν δὲ καὶ οὗτοι ᾄδωσιν, τότε ἤδη πᾶσα ἡ ὕλη ἐπαυλεῖ, τῶν ἀνέμων καταρχόντων. Πηγαί εἰσι δύο παρὰ τὸ συμπόσιον, ἡ μὲν γέλωτος, ἡ δὲ ἡδονῆς· ἐκ ταύταιν πάντες ἐν ἀρχῇ τῆς εὐωχίας πίνουσιν καὶ τὸ λοιπὸν ἡδόμενοι καὶ γελῶντες διάγουσιν
Traduzione
Durante il banchetto i beati si dedicano alla musica ed ai canti: sono cantati da loro i versi di Omero. Anche luii vi partecipa e festeggia insieme con loro. I cori sono composti di fanciulli e (fanciulle) vergini. Quando essi terminano di cantare, arriva un secondo coro di cigni, rondini e usignoli. Quando anche loro cantano, allora tutta la selva zufola insieme, iniziando a soffiare i venti. Presso il banchetto ci sono 2 fonti, una del riso (nel senso di risata), l’altra del divertimento: tutti bevono da queste all’inizio della festae trascorrono il tempo rimanente divertendosi e ridendo.