ESALTAZIONE DEL PRINCIPATO DI TIBERIO II VELLEIO PATERCOLO

Messaggioda marymery » 10 set 2010, 12:40

ciao! mi servirebbe questa versione:
TITOLO: Esaltazione del principato di Tiberio II
AUTORE: Velleio Patercolo
TESTO: Ornatus
INIZIO: Horum XVI annorum opera quis, cum inserta sint oculis..
FINE: cumque sit imperio maximus, exemplo maior est.

grazie!!! :-D

marymery

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Messaggioda giada » 10 set 2010, 13:44

Horum sedecim annorum quis, cum ingerantur oculis animisque omnium, partibus eloquatur?
Caesar non imperio, sed religione, non appellavi! eum, sed fecit deum.Revocata in forum fides, summota e foro seditio, ambitio campo, discordia curia, sepultaeque ac situ obsitae iustitia, aequitas, industria civitati redditae; accessit magistratibus auctoritas, senatui maiestas, iudiciis gravitas; compressa theatralis seditio, recte faciendi omnibus aut incussa voluntas aut imposita necessitas. Honorantur recta, prava puniuntur, suspicit potentem humilis, non timet, ante-cedit, non contemnit humiliorem potens. Quando annona moderatior, quando pax laetior? Diffusa in orientis occidentisque tractus et quidquid meridiano aut septemtrione finitur, pax augusta omnis terrarum orbis angulos a latrociniorum metu servai immunes.
Fortuita non civium tantummodo, sed urbium damna prin-cipis munificentia vindicat. Restitutae urbes Asiae, vindicatae ab iniuriis magistratuum provinciae: honor dignis paratissimus, poena in malos sera, sed aliqua: superatur aequitate grada, ambitio vir-tute; nani facere recte civis suos princeps optimus faciendo docet, cumque sit imperio maximus, exemplo maior est.



Chi potrebbe menzionare anche solo parzialmente le opere di questi sedici anni, essendo esse innanzi agli occhi ed agli animi di tutti? Cesare consacrò dio il proprio genitore non per atto d'imperio, ma di religione, non lo chiamò soltanto, ma Io fece davvero dio. La lealtà ritornò nel foro e ne venne rimossa la sediziosità, l'ambizione dal Campo Marzio, la discordia dalla curia, vennero restituite alla città la giustizia, l'equità, l'attività, un tempo sepolte e ricoperte di ruggine; si accrebbe il prestigio ai magistrati, la maestà al senato, la serietà ai processi; i disordini del teatro vennero repressi, a tutti venne instillata la volontà o imposta la necessità del ben fare. Le azioni oneste vengono onorate, le disoneste punite, l'umile guarda al potente ma non lo teme, il potente precede, non disprezza l'umile. Quando il costo della vita fu più moderato, quando più serena la pace? Estesa fino all'oriente ed all'occi­dente ed ai tenitori limitati dal mezzodì e dal settentrione, la pace augusta mantiene immuni dal timore del brigantaggio tutti gli angoli della terra. La munificenza del principe soccorre non solo alle evenienze private dei cittadini, ma anche delle città. Furono restaurate le città dell'Asia, liberate dai soprusi dei magistrati le provincie: l'onore viene prontamente riconosciuto ai degni, tarda ma immancabile la punizione verso i cattivi : il favore sottosta alla giu­stizia, l'ambizione al merito; infatti agendo bene l'ottimo principe insegna ai cittadini a comportarsi rettamente, ed essendo il massimo quanto a potere, è anche maggiore quanto
all'esempio

giada

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