Ut vero medicamentum se diffudit in venas et sensim toto corpore salubritas percipi potui, primo animus vigorem suum, deinde corpus quoque exspectatione maturius recuperavit: quippe post tertium diem quam in hoc statu fuerat, in conspectum militum venit. Nec audius ipsum regem quam Philippum intuebatur exercitus: pro se quisque dextram eius amplexi grates habebant, velut praesenti deo. Namque haud facile dictu est, praeter ingenitam illi genti erga reges suos venerationem, quantum huius utique regis vel admirationi dediti ei fuerint, vel caritate flagraverint. Iam primum nihil sine divina ope adgredi videbatur; nam, cum praesto esset ubique fortuna, temeritas in gloriam cesserat. Aetas quoque, vix tantis matura rebus sed abunde sufficiens omnia eius opera honestabat; et, quae leviora haberi solent, plerumque militari gratiora vulgo sunt, exercitatio corporis inter ipsos, cultus habitusque paulum a privato abhorrens, militaris vigor: quis ille vel ingenii dotibus, vel animi artibus, ut pariter carus ac verendus esset, effecerat.
Quando poi la medicina si diffuse attraverso le vene e a poco a poco il corpo ne poté risentire gli effetti, dapprima l’animo, poi anche il corpo recuperò il proprio vigore, più rapidamente di quanto ci si aspettasse: e così, dopo tre giorni da quando si era trovato in quello stato, si presentò al cospetto dei soldati. L’esercito osservava lo stesso re con non minore attenzione di quanta osservasse Filippo: ognuno stringendogli la mano gli rendeva grazie come a un nume propizio. E infatti non è facile a dirsi, al di là dell’innata venerazione di quel popolo per i propri re, quanta ammirazione ci fosse stata per questo re o di quanto amore essi fossero pervasi. Già dapprima essi ritenevano che nulla si dovesse intraprendere senza assistenza divina: infatti con il soccorso della fortuna, la loro temerarietà si era tramutata in gloria. Anche la sua età, appena matura per sì grandi imprese, ma abbondantemente sufficiente, conferiva onore alle sue azioni assieme anche a cose che sono di solito ritenute meno importanti, e che il più delle volte risultano più gradite ad un soldato che ad un civile: prender parte agli esercizi fisici assieme a loro, il modo di vivere e di vestirsi, non adatto ad un civile, il suo cameratismo militare: tutte queste doti della sua intelligenza e qualità del suo animo facevano sì che fosse parimenti amato e rispettato.