la leggenda di edipo da apollodoro

Messaggioda rinorumble » 13 set 2010, 13:44

mi servirebbe questa versione La leggenda di Edipo di Apollodoro già tradotta da voi

rinorumble

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 
Risposte:

Messaggioda giada » 13 set 2010, 13:49

La versione tradotta Te l’ho inviata con mex privato leggilo


per leggere i messaggi privati devi andare in alto nel forum sotto il topo di skuolasprint dove hai scritto "hai 1 messaggio privato" bye

giada

Site Admin
Site Admin
 

Messaggioda claps12 » 1 nov 2010, 15:03

Buongiorno a tutti! Sono nuova e non so ancora bene come orientarmi! Avrei bisogno di questa versione La Leggenda di Edipo di Apollodoro, come posso trovarla? Grazie mille in anticipo!

claps12

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 

Messaggioda *Yole* » 1 nov 2010, 15:14

Questa? fammi sapere attendo una tua risposta ^^

può darsi la tua sia più corta...

--------------------------------------------------------------------------------

Dopo la morte di Anfione, Laio prese il regno (il potere). Egli sposò la figlia di Meneceo, di nome Giocasta, secondo alcuni, secondo altri Epicasta. L'oracolo del Dio aveva avvertito Laio di non generare figli, perché il figlio nato da lui avrebbe ucciso il padre; ma il re, ubriaco, si unì ugualmente a sua moglie. Allora diede il neonato ai pastori, perché lo esponessero, dopo avergli trapassato le caviglie con uno spillone. Così il bambino fu esposto sul monte Citerone, ma i mandriani di Polibo, re di Corinto, lo trovarono e lo portarono alla moglie di Polibo, Peribea. Lei lo adottò e lo fece passare per suo, gli medicò le caviglie e lo chiamò Edipo, nome che significa «quello dai piedi gonfi». Quando diventò un giovanotto, era il più forte di tutti i suoi coetanei: e un giorno, per invidia, lo offesero chiamandolo bastardo. Il ragazzo allora ne chiese la ragione a Peribea, ma non poté sapere niente; quindi si recò a Delfi, per interrogare il Dio sui suoi genitori. E il Dio gli disse di non andare mai nella sua terra patria, altrimenti avrebbe ucciso suo padre, e si sarebbe unito in amore con sua madre. Sentito questo, e credendo suoi genitori quelli che invece lo erano solo di nome, lasciò Corinto. Attraversando la Focide con il suo carro, in uno stretto passaggio incrociò il carro sul quale viaggiava Laio. Polifonte, l'araldo di Laio, gli gridò di spostarsi, ma Edipo non obbedì e rimase fermo. Allora Polifonte gli uccise uno dei cavalli, e Edipo, infuriato, uccise sia Polifonte che Laio, e arrivò a Tebe. Laio fu sepolto da Damasistrato, il re di Platea, e a Tebe prese lo scettro Creonte, figlio di Meneceo. Durante il suo regno, Tebe fu afflitta da un grave flagello. La Dea Era mandò a Tebe la Sfinge, figlia di Echidna e di Tifeo, che aveva il volto di donna, il petto, le zampe e la coda di leone, e le ali di uccello. Le Muse le avevano insegnato un enigma e, stando seduta sul monte Ficio, poneva questo enigma ai Tebani. Esso diceva: «Qual è quella cosa che ha una sola voce, e ha quattro gambe e due gambe e tre gambe?». I Tebani avevano ricevuto un oracolo, secondo il quale si sarebbero liberati della Sfinge solo quando avessero risolto il suo enigma; per questo spesso si riunivano a discuterne il significato, ma siccome non ci riuscivano, la Sfinge ogni volta prendeva uno di loro e se lo mangiava. Molti erano già finiti così, e per ultimo anche Emone, il figlio di Creonte. Allora Creonte fece un bando: chi fosse riuscito a sciogliere l'enigma della Sfinge avrebbe avuto il regno e la vedova di Laio in sposa. Edipo ascoltò l'enigma della Sfinge e riuscì a risolverlo: la soluzione era «l'uomo». Infatti da bambino ha quattro piedi, perché cammina a quattro zampe; da adulto due piedi; e da vecchio tre, perché si appoggia al bastone. La Sfinge allora si gettò giù dalla rocca, mentre Edipo ebbe il regno e senza saperlo sposò sua madre, ed ebbe da lei due figli maschi, Eteocle e Polinice, e due femmine, Ismene e Antigone. Ma c' è chi sostiene che i figli li ebbe insieme a Eurigania, figlia di Iperfante. Quando in seguito venne alla luce tutto ciò che era successo, Giocasta si impiccò, ed Edipo si accecò e venne scacciato da Tebe: fu allora che lanciò una maledizione contro i suoi figli, colpevoli di non avergli dato nessun aiuto, pur vedendo che lo bandivano dalla città. Allora insieme ad Antigone arrivò a Colono, in Attica, dove c'è il recinto sacro delle Eumenidi; lì si fermò come supplice, con l'ospitalità di Teseo, e poco tempo dopo morì.

*Yole*

Utente GOLD
Utente GOLD
 

Messaggioda claps12 » 2 nov 2010, 9:11

è proprio questa grazie mille : )

claps12

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 

Torna a LATINO e GRECO

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-12-20 23:59:03 - flow version _RPTC_G1.3