da giada » 17 set 2010, 9:35
illud doleo, in ista loca venire me, ut constitueram, non potuisse:habuisses enim non hospitem sed contubernalem. Haec igitur est nunc vita nostra: mane salutamus domi et bonos viros multos, sed tristis, et hos laetos victores, qui me quidem perofficiose et peramanter observant.Ubi salutatio defluxit, litteris me involvo, aut scribo aut lego ; veniunt etiam qui me audiunt quasi doctum hominem, quia paulo sum quam ipsi doctior. Inde corpori omne tempus datur. Patriam eluxi iam et gravius et diutius, quam ulla mater unicum filium.
Sed cura, si me amas, ut valeas, ne ego te iacente bona tua comedim; statui enim tibi ne aegroto quidem parcere
Di questo mi dispiace, di non esser potuto venire in questi luoghi, come avevo stabilito . Questa dunque è ora la nostra vita: alla mattina riceviamo a casa sia molti uomini perbene, ma tristi, sia questi lieti vincitori, i quali peraltro usano con me molto affetto e cortesia. Quando(finiscono i saluti mi dedico alla letteratura, o scrivo o leggo. Vengono anche quelli che mi ascoltano come se fossi un uomo [hominem] dotto, poichè sono un po’ più istruito di loro. Quindi tutto il tempo è dedicato all'igiene del corpo.
Ho pianto la patria oramai più tristemente e lungamente di qualsivoglia madre (abbia pianto) l'unico figlio.! A te poi raccomando di guarire presto, perché io non ti mangi il patrimonio, stando tu a letto. Ho decìso infatti di non usarti grazia neanche se sei ammalato