è di Valerio Massimo ti rimetto il nostro testo come vedi è lo stesso
Cum Galli ad Romam ferro et igne vastandam accelerare dicerentur, nec ulla spes esset urbem posse defndi, multi Romanorum per agros dilapsi sunt, multi urbes petierunt finitimas, asportantes quaecumque habebant praetiosissima. Interim virgines Vestales, omissa rerum suarum cura, cum consultassent, quae sacra secum ferenda essent et quae reliquenda, quia vires deerant ad ferenda omnia, defoderunt in loco sacro quaedam condita in doliolis:alia ferntes onere inter se partito, ingressae sunt viam, quae ducebat ad Ianiculum.
Poichè si diceva che i Galli si affrettavano a devastare Roma a ferro e fuoco, e poichè nn c'era nessuna speranza che la città possa essere difesa, molti dei Romani si dispersero per i campi, molti si diressero verso le città limitrofe, portando via qualunque cosa molto preziosa aevano (avessero). Intanto le vestali, lasciando andare la cura delle loro cose, dopo aver riflettuto, quali oggetti sacri dovessero essere portati con loro e quali lasciati, poichè mancavano le forze per portare tutto, nascosero in un luogo sacro del vino con miele e pepe nella botticella: portando le altre diviso il peso tra loro, intrapreseri la via, che le conduceva al Gianicolo.
qui trovate la seconda parte di questa vesione: (cliccate il link)
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