ALBINO E LE VESTALI versione latino VALERIO MASSIMO

Messaggioda juliettaxx » 27 set 2010, 10:56

Ciao a tutti ragazzi,innanzitutto mi presento:sono Giulia,ho 18 anni e vado al 4° classico.
Vorrei che mi aiutaste per la traduzione di questa versione..ve ne sarei molto grata :wink: è per domani,ma ho due interrogazioni e sinceramente non so dove arrampicarmi prima,quindi vorrei un vostro aiuto :sad:
La versione è: ''ALBINO E LE VESTALI''..non so dirvi l'autore perchè la prof ci ha dato la fotocopia.vi trascrivo i righi perchè ho notato che vi sono diverse versioni,tra cui una di valerio massimo.
eccola qui =)
''Cum Galli ad Romam ferro et igne vastandam accellerare dicerentur,nec ulla spes esset urbem posse defendi,multi Romanorum per agros dilapsi sunt,multi urbes petierunt finitimas,asportantes quaecumque habebant praetiosissima.Interim virgines Vestales,omissa rerum suarum cura,cum consultassent,quae sacra secum ferenda essent et quae reliquenda,quia vires deerant ad ferenda omnia,defoderunt in loco sacro quaedam condita in doliolis:alia ferentes onere inter se partito,ingressae sunt viam ,quae ducebat ad Ianiculum.

ECCO QUESTA E' LA VERSIONE,SPERO CHE IN GIORNATA POSSA TROVARE LA TRADUZIONE.GRAZIE CMQ =)=)

juliettaxx

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Risposte:

Messaggioda giada » 27 set 2010, 11:38

è di Valerio Massimo ti rimetto il nostro testo come vedi è lo stesso bye

Cum Galli ad Romam ferro et igne vastandam accelerare dicerentur, nec ulla spes esset urbem posse defndi, multi Romanorum per agros dilapsi sunt, multi urbes petierunt finitimas, asportantes quaecumque habebant praetiosissima. Interim virgines Vestales, omissa rerum suarum cura, cum consultassent, quae sacra secum ferenda essent et quae reliquenda, quia vires deerant ad ferenda omnia, defoderunt in loco sacro quaedam condita in doliolis:alia ferntes onere inter se partito, ingressae sunt viam, quae ducebat ad Ianiculum.


Poichè si diceva che i Galli si affrettavano a devastare Roma a ferro e fuoco, e poichè nn c'era nessuna speranza che la città possa essere difesa, molti dei Romani si dispersero per i campi, molti si diressero verso le città limitrofe, portando via qualunque cosa molto preziosa aevano (avessero). Intanto le vestali, lasciando andare la cura delle loro cose, dopo aver riflettuto, quali oggetti sacri dovessero essere portati con loro e quali lasciati, poichè mancavano le forze per portare tutto, nascosero in un luogo sacro del vino con miele e pepe nella botticella: portando le altre diviso il peso tra loro, intrapreseri la via, che le conduceva al Gianicolo.


qui trovate la seconda parte di questa vesione: (cliccate il link)

giada

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Messaggioda juliettaxx » 27 set 2010, 12:05

GRAZIE MILLE =)=) grazieate :razz:

juliettaxx

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